Uno dei tormentoni più in voga tra i sarti di una volta era:
“ Vestire, non coprirsi”.
Il che lasciava capire che abbigliarsi fosse una vera e propria arte e che fosse rappresentata dal sapiente e quasi magico mescolarsi di semplici ingredienti, la scelta del tessuto, il taglio e le comodità desiderate.
La scelta dei tessuti, oggi come allora, è uno dei risultati che si ripetano nel “su misura” dei negozi Principe, dal cashmenre al fresco lana, passando per gli intramontabili donegal e i pilor che hanno fatto la storia di quella eleganza che andava a braccetto con la discrezione.
Ma la sartorialità non vuol dire solo questo, farsi prendere le misure, provare il vestito, progettare insieme al sarto la comodità e l'uso dell'abito nel dettaglio, sono tutti elementi che rendono un vestito, il tuo.
Chi usa i boxer regolarmente non smetterebbe mai di parlarne bene.
Sì, perchè portare i boxer è una pratica di vita al limite del filosofico e dello spirituale.
Non è un’esagerazione ma una realtà.
Oggettivamente da provare il senso di libertà e comodità che il boxer può dare.
Comodi tutti, ma particolarmente ricercati quelli in stile anni ’30, con la cucitura semicircolare sul dietro per garantire una perfetta vestibilità sotto qualsiasi pantalone.
I must di un perfetto boxer sono: cucitura sul retro, elastico ricoperto con pattina e due bottoncini e gli spacchetti laterali.
Un unione tra raffinatezza e libertà molto gradito anche da i giovannissimi, con decine di modelli e colori a loro dedicati.