Sua maestà il cappotto donna, passepartout d'autunno
Dimensioni medie, colorato e d’ispirazione maschile, il cappotto donna.
Anzi, sua maestà il cappotto donna. Perché dopo una stagione di corto, una di oversize e un’altra offuscata da bomber e giacconi tecnici, il cappotto da donna ritrova tutta la sua femminilità.
Una parte il taglio, che sempre privilegia certe sobrietà maschili, i colori basici e accesi sono la novità di stagione.

Sia in tinta unita, che ama abbinarsi a tutti i tondi con accessori dai colori accesi in gradevolissimi contrasti, sia nelle trame classiche.
Così ecco il grande disegno a quadri, dove il colore diventa anche nelle sfumature più classiche, oppure nelle resche e negli spigati della lavorazione del tessuto.
In moda con l’inverno scorso, che ha privilegiato tutte le sfumature del corto, la scelta ottimale è quella del monopetto, con lunghezze non estreme ma sempre al ginocchio.
Per la foggia, la manica raglan è sempre la grande idea che alleggerisce e ammorbidisce il capo, e che – nel movimento – ne addolcisce i dinamismi.


La Gonna
Autunno Inverno 18/19 grande protagonista la gonna, con due novità che la liberano dalla schiavitù tutti stretch, micro e aderenze estreme delle passate collezioni.
La gonna si fa comoda, caratterizzata dalla personalità delle pieghe che conferiscono movimento e grazia, e in qualche caso persino dalla comodità delle tasche a fessura che ne impreziosiscono linee e comfort.
Una tendenza che, per la donna contemporanea, rifiuta l’idea del “look” immediato e talvolta limitato all’effetto spettacolo di certi colori e modelli un po’ estremi, e recupera invece i concetti di personalità e comodità.
Si restituisce cioè al capo femminile per eccellenza quel ruolo alternativo ai più banali pantaloni, anche nel quotidiano.
Una gonna che veste con dinamismo e comodità ogni momento della giornata: dal raggiungere l’ufficio al mattino all’aperitivo anche informale della sera.

La gonna si fa comoda, insomma, ma attenzione al colore.
Ci sono i classici, certo, come la gonna blu. Ma per aggiungere quel tocco di nuovo osate verso un blu pavone e abbinateci senza esagerare un tocco di arancio invece del solito bianco.
Quel tocco di jeans che fa bene alla moda
Va bene la moda spettacolo, le passerelle un po’ pazze e i must 2018-2019, ma è nei jeans quel grado zero che getta le basi di ogni moda e di ogni guardaroba che si rispetti.
Due secoli di storia eppure non esiste stagione che non ne abbia proposte e riproposte fogge diverse. Talvolta completamente “inventate” dando sfogo alla creatività di strappi e finissaggi pop art, altre intelligentemente riattualizzate dai mitici 70, con quel pizzico di innovazione che lascia pensare all’evoluzione naturale della specie.
Le novità di quest’anno? La più interessante è il taglio largo e addirittura oversize, segno evidente di una emancipazione (al sapore di protesta) contro la vecchia seduzione femminile, tutta aderenze e schiavitù nei movimenti.
Al contrario invece di come le passerelle hanno trattato i pantaloni donna, tutti affusolati e fascianti, quasi a sottolineare – per il gioco di contrasti che fa bene alla moda – la libertà del capo in denim.
Altra new entry è la riproposizione del jeans corto alla caviglia, ma con il taglio a tre quarti (che qualcuno chiama cropped) anche qui con prevalenza di linee larghe e svasate, anche in versione scampanata a zampa d’elefante.
Terza supertendenza è la vita alta: taglio, taschino e bottoncini d’ordinanza (con asole) e leggermente corti alla caviglia.
Su tutte una considerazione. Difficile che il prossimo inverno si vedano scoloriture e abrasioni nelle loro infinite sfumature. Perché il colore must è il denim pieno, chiaro, limpido e, quello sì, sa davvero di nuovo.
Uomini tutto ufficio e camicia
C’è il pieno di energia del dopo vacanza, ma si ritorna nella routine d’ufficio. Lavoro, riunioni, incontri di business e il vecchio dilemma sulla camicia da indossare.
Quella preferita, perché comoda e “tagliata addosso” sarà adatta per quella riunione importante sul nuovo contratto? E posso presentarmi dal capo con la mia camicia in denim? Bianca o a righe per quella missione commerciale all’estero?
Dal momento che c’è un dress code per tutto, non si può far finta che l’ufficio maschile ne sia immune. E allora, ben lontani da quelle immagini da film americano piene di “mezze maniche” dietro le scrivanie, vediamo almeno i fondamentali.
Per la vita di tutti i giorni, il lavoro informale, le riunioni tra colleghi e col capo. Insomma ogni volta che si deve essere a posto ed eleganti, ma senza strafare e – soprattutto – lanciando il messaggio del lavoro di squadra senza protagonismi. Qui la camicia più adatta è la riga, più o meno sottile, sui toni del blu e dell’azzurro su fondo bianco.
Può andar bene, quando piace e gli addominali permettono, anche un quadrettino minuscolo, anche questo sui toni blu-azzurro o con fantasie di colore sempre dai toni sobri.
Per le riunioni importanti, incontri con clienti o fornitori rilevanti e ogni volta che ci si sposta “fuori sede” rappresentando la propria azienda in altri contesti lavorativi. In tutti questi casi l’obbligo è la camicia monocromatica.
C’è l’intramontabile bianco, il più indicato, ma considerata l’inflazione che è riuscita a farne la politica, si può optare per il celeste in una scala ottica di sobrietà.
Attenzione all’età però, perché il bianco o un punto di colore troppo sobrio non si addice molto al disotto dei quarant’anni di età e al di sopra dei sessanta… se parliamo di ufficio. A queste età è preferibile indossarlo infatti solo per presentarsi a una cerimonia. Per riunioni di formazione, brain storming, meeting motivazionali. Insomma quando è importante essere concentrati ma anche aperti e rilassati… ammesso che si possa esserlo quando il lavoro è importante. Qui la camicia può essere una preziosa alleata e una divulgatrice di messaggi positivi. Sono ammessi colori più accesi e addirittura il denim, a patto che non si esageri.
Bene tasche e taschini e lavorazioni del tessuto e materiali che appesantiscono senza esagerare la sobrietà del disegno.
Questo senza tralasciare l’aspetto più importante e significativo della camicia che si indossa. Il sentircisi completamente comodo, sostenuto e a proprio agio.
Scopri le camicie uomo Principe di Firenze:
http://www.principedifirenze.it/collections/camicie-uomo/
Arancione, quel tocco di nobiltà per l’inverno
Simbolo mediterraneo per eccellenza, l’arancione è sempre una costante delle collezioni e dei guardaroba dell’autunno inverno.
Può essere protagonista di abiti e accessori, come succede ciclicamente nelle cartelle colori dei grandi stilisti, può essere segno distintivo, come nel “panno” che si produce da cinque secoli in casentino.
Il più delle volte, però, è quel piccolo dettaglio che si accende e dà vigore e colore a un disegno. Una sottolineatura sobria nella trama di un foulard, di una pochette da uomo, in una cravatta.
Perché quella sottolineatura d’arancio si sposa davvero con tutto.
Con i materiali, siano la seta, il lino o la lana, e con gli accostamenti: dall’abito super elegante al più sobrio completo per la giornata in ufficio.
Uomo o donna che sia, allora, per affrontare l’inverno con quel pizzico di grazia e eleganza, non perdete le tracce di quel piccolo particolare arancio e custoditelo gelosamente in armadio.
Chi ha bisogno del camerino?
Una delle (ultime) correnti di pensiero è che è difficile acquistare capi e accessori online, perché non c’è il camerino di prova.
Peccato che i tempi siano profondamente cambiati, che il diritto di restituzione di un acquisto errato sia un must sacrosanto, e che gli ultimi sondaggi associno il camerino di prova all’idea di un commesso o di una commessa che stanno lì nei pressi e ti tengono il fiato sul collo.
Tanto che, potendo scegliere, chi entra nei camerini dei negozi tradizionali preferisce sempre quelli più defilati, isolati e lontani. Una curiosità come tante in fatto di sondaggi sui comportamenti d’acquisto. Ad esempio la facilità di parcheggio che orienta il 73% delle nostre scelte di meta per lo shopping, il 33% che paga solo in contanti, il 20% che sceglie il prodotto in fondo alla pila perché lo considera più nuovo, il 90% che indossa il capo in prova senza le scarpe e non capisce davvero l’effetto che farà il capo una volta che le indosserà o il 20% che chiede se può avere la gruccia e uno sconto.
Riguardo al camerino, però, la componente psicologica che ci mette in rapporto con l’intimità del nostro corpo è evidente. Una sorta d’ansia che in genere diminuisce con l’età e l’accrescere della propria consapevolezza. Si arriva insomma a un punto in cui non è più necessario scattarsi un selfie e inviarlo a qualcuno per avere un ok per l’acquisto. E per fortuna.
Ragazze, su con la vita!
Tutte le collezioni moda autunno-inverno 2019 segnano il grande successo dei pantaloni a vita alta. Un vero e proprio must per i guardaroba più attenti.
Certo, bisogna saperli portare, ma non significa – attenzione alle gaffe – che siano riservati solo alle ragazze under trenta o meno ancora.
E’ piuttosto il gioco dei materiali e degli stili ad aumentarne la portabilità, moltiplicando le occasioni per indossarli. Tempo libero, ma anche ufficio, che ci si sposti in auto o in scooter, o che si preferiscano i mezzi pubblici.
L’essenziale è anche scegliere il modello giusto. Ci sono quelli con abbottonature sottolineate e importanti, e non mancano le versioni che arrivano sotto il petto. Pantaloni che sottolineano ogni femminilità con le forme svasate o le aderentissime a sigaretta. Anche se gli anni 70 non sono più una sorpresa, i pantaloni femminili a zampa d’elefante (pantaloni a campana, in alternativa) non hanno mancato di caratterizzare le passerelle più fotografate del mondo.
E i materiali? I velluti a coste o rasi sono il classico intramontabile, il must have a portata di scelta in ogni armadio che si rispetti. Ma, oltre ai tessuti, fate un pensierino anche sulla pelle. Griffatissima, si intende.
