stile inglese

British, English, Globish. L'evoluzione dello stile inglese nel gusto globale.

British, English, Globish. L’evoluzione dello stile inglese nel gusto globale.

Nelle mille evoluzioni dello stile molti dei capisaldi del gusto che appartengono di diritto a una nazione sono ormai diventati globali. E’ la grande sfida del contemporaneo che presenta però – e ripropone – il meglio del Paese di origine non più attraverso il fatidico ma spesso superficiale “made in” ma con materiali, tradizioni e know how sempre inossidabili.

Nelle collezioni e nei negozi Principe queste caratteristiche senza tempo sono da sempre il motore di alcune scelte di gusto.

Parlano naturalmente l’inglese della tradizione le linee british dei giacconi Barbour, delle magliette Fred Perry (non a caso nato a Wimbledon) e delle elegantissime calzature Tricker’s, queste ultime in modelli e versioni espressamente elaborate per le linee Principe, come ci ricorda il certificato di origine stampigliato all’interno della scarpa.

natale sulla neve

Ma le incursioni nella madre patria delle lane più resistenti e pregiate sono anche una delle colonne portanti delle maglierie Principe di Firenze, spesso anche queste realizzate in Scozia proprio per il nostro brand.

Parliamo dei proverbiali shetland, ma anche delle preziose lavorazioni del lambswool, che danno vita a pullover, cardigan e gilet nella loro amplissima gamma di sfumature e vestibilità. Caratteristiche che danno vita a una delle più ampie scelte di maglieria immaginabili per un solo store generalista.

Di sapore british sono inoltre una larga serie di cappelli e copricapi, tra cui si evidenziano in modo particolare il modello baseball (ma il cricket ispira molto da sempre) in tela oliata antipioggia e i tubolari bellissimi che amano la leggerezza e il calore del cashmere.

Un’ultima nota, aristocraticissima, è data dalla vestaglia uomo Principe di Firenze ispirata al modello immortalato dall’investigatore degli investigatori, il mitico Sherlock Holmes nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle; e da una fragranza che ha saputo conquistarsi un posto nella storia, il Royal Vetiver, le cui note speziate provengono sì dagli Stati Uniti d’America, ma da un’antica licenza delle Bermuda Islands, al tempo in cui gli inglesi erano appunto globali, ma ancora non era nata la globalizzazione contemporanea.

stile inglese
cashmere


Il basco da donna in cashmere, storia di una rivoluzione

Il basco da donna in cashmere, storia di una rivoluzione

Nei colori bianco naturale e antracite il basco da donna in cashmere (89 €) è uno dei copricapo donna della collezione Principe di Firenze. La storia di questo copricapo, al di là della sua origine come accessorio di feltro o lana grossolana indossato dai contadini dei paesi baschi, è legata a una vestibilità perfetta per affrontare una vita dinamica.

Da queste precise caratteristiche di funzionalità il copricapo è stato, nel tempo, adottato da diversi corpi militari: dagli alpini francesi alla fine dell’Ottocento, nella guerra civile spagnola degli anni 30, dagli anarchici italiani che combatterono nelle file repubblicane, fino ai carristi e paracadutisti inglesi nella seconda guerra mondiale e, al giorno d’oggi, in molti corpi di quasi tutti gli eserciti del mondo.

Nonostante questo pedigree militare però, il basco ha saputo diventare nel tempo anche il simbolo di arte e creatività.

Celebre quello indossato a Parigi dal celebre pittore Picasso e di gran moda sia nella stagione bohemienne, sia in quella più recente degli intellettuali che dettero vita e cavalcarono i diversi movimenti studenteschi. Simboli celebri sono il basco rivoluzionario di Che Guevara e quello più istituzionale di un padre della Repubblica come Pietro Nenni, che raramente se ne separava.

L’accessorio, in più di tre secoli di storia, non ha avuto bisogno di rivisitazioni stilistiche, a parte nell’uso dei materiali e nell’armonizzazione di alcune rigidezze che lo hanno mutuato a una perfetta e fascinosa eleganza anche femminile. La versione in cashmere di Principe, oltre che essere molto apprezzata nei guardaroba femminili più completi è anche un’idea regalo tra le più scelte anche nel nostro shopping online.

basco da donna


giacca maremmana

Il fascino intramontabile della maremmana, la giacca che veste un modo di essere

Il fascino intramontabile della maremmana, la giacca che veste un modo di essere

La storia della giacca maremmana ha il fascino di alcune favole. Indossata dai butteri dei secoli scorsi, i suoi modelli erano caduti in disuso con l’avvento della “modernità”.

Fino a quando da qualche baule polveroso appartenuto a vecchi bisnonni non è rispuntato il modello capostipite: velluti naturali, fustagni e pilor (ma anche in qualche caso elegantissimi tweed inglesi da n.h. nobil homo) ampiezza di maniche adatta a una vita dinamica all’aria aperta, tasche incredibilmente comode e capienti, compresa talvolta una tasca posteriore – detta “la ladra” – capace di ospitare qualche piccolo furto di campagna o il provento di una caccia imprevista.

E’ da questo ritrovamento che riprese inizio una tradizione sartoriale capace di dare nuovo smalto e nuova storia all’identità di uno dei luoghi più singolari della nostra Toscana e dell’intero pianeta.

La giacca, di per sé, anche da nuova ha mille storie da raccontare e su cui fantasticare. Storie che, nel contrasto con la vita cittadina e metropolitana, rendono ancora più brillante la vita avventurosa per la quale la giacca è stata concepita.

Facile trasportare, già a partire dal nostro vissuto letterario, il fantastico indumento dal grossetano all’infinita Russia delle memorie del cacciatore di Turgenev, o alle praterie americane con i racconti di caccia di Hemingway o alle avventure di Sherlock Holmes nella brughiera del Mastino dei Baskerville.

Fantasie letterarie a parte, però, la maremmana oggi è l’ideale per vestire un modo di essere. Il richiamo a una vita che non ama star chiusa tra le pareti domestiche, la naturalità delle fibre e la versatilità di una confezione improntata al su misura, la comodità che conquista già quando la si prova in camerino.

Un modo di essere che Principe di Firenze valorizza da sempre nella propria scelta di giacche e accessori con il marchio Capalbio, anch’esso una garanzia ormai storica di originalità e stile.

giacca maremmana
giacca maremmana


cashmere principe

Chiudete pure gli occhi. L'esperienza cashmere Principe di Firenze

Chiudete pure gli occhi. L’esperienza cashmere Principe di Firenze

Certo l’aspetto è importante, anche nel cashmere. Lo styling, i colori, la manifattura. Aspetti che danno gioia alla vista e soddisfano l’esperienza dello scegliere il meglio per sé e i propri cari. Si tratti di un pullover o del prezioso tessuto che – tra le mani del sarto – diventerà giacca, abito intero, soprabito.

Eppure, nell’esperienza del cashmere c’è un punto in cui chiudere gli occhi è consigliato. Ma non aspettatevi solo la “morbidezza”, che è un po’ il luogo comune del cashmere ed è ottenibile (al giorno d’oggi cosa c’è ancora da inventare?) anche con fibre non pregiate opportunamente lavorate.

Quella del cashmere ad occhi chiusi è invece un’esperienza a tutto tondo. Tenete tra le mani una maglia a lavorazione due o tre fili, e immediatamente sentirete un contatto che parla di consistenza, una grande forza tranquilla che scorre sotto le vostre dita e che – al di là del modello e del colore – veste in modo particolare.

Saggiate quel contrasto tra il peso, leggerissimo, e il senso di vestibilità capace di richiamare subito alla mente la calda sensazione di un abbraccio. Un abbraccio tutt’altro che sdolcinato e artificiale. Sempre ad occhi chiusi, infine, cercate di percepire il senso del calore.

Un calore misurato, come quello prodotto da ogni fibra nobile, che si sente addosso come quando l’udito incontra casualmente un’armonia, e che dà immediatamente quella sensazione di essere vicini alla poesia.

Ma questa magia della percezione del cashmere non si limita al solo capo finito. Abbiamo accennato al tessuto su cui costruire il lavoro sartoriale. Nella sartoria Principe di Firenze sarà facile farne subito la prova ad occhi chiusi sfogliando una ad una le mazzette delle collezioni di tessuti pregiati.

Un semplice ritaglio di campionario, non più grande della pagina di un libro, stretto ad occhi chiusi tra le dita saprà evocarvi quelle stesse sensazioni, solleticando l’immaginazione delle prove in sartoria e del capo finito, pronto da indossare.

Vivi il Cashmere

cashmere principe
cashmere


pantaloni velluto

Perché il velluto non passa mai di moda?

Perché il velluto non passa mai di moda?

C’è chi vorrebbe farlo risalire addirittura alle antiche dinastie cinesi, ma di sicuro era già nato in Europa fin dal Medioevo. In forme diverse, naturalmente, ma sempre ricche di significato.

Come vestimento per i grandi sacerdoti e imperatori, come divisa per gli ufficiali nei teatri di guerra africani e indiani delle grandi conquiste e infine come segno di una classe povera e operaia che nei tre secoli passati cercava di posizionarsi in società con tutto il proprio orgoglio e una dignità che tra alti e bassi ha dominato gli scenari politici.

Perciò il velluto prima che essere un tessuto (del quale molte sarebbero le alternative in pregio e fattura) è soprattutto un simbolo.

pantaloni velluto

A cominciare dal nome, che si è evoluto assieme ai cambiamenti d’epoca e sociali. Il velluto a coste inglese si chiama ancora “cord” che vuol dire certamente corda, ma che è derivato dal francese “cord du roy” che vuol dire tessuto del re, e che costituiva l’abbigliamento simbolo per la caccia. Indistruttibile e versatile, adatto a una vita d’azione.

Proprio in Inghilterra nasce il velluto a coste, una variante del velluto piano (detto anche pilor o più volgarmente pelle di diavolo, a sottolinearne l’indistruttibilità) che allora come oggi si otteneva da un impegnativo e semiartigianale processo di bruciatura del pelo tra una costa e l’altra.

Ancora oggi, nelle fabbriche toscane che rifiniscono il velluto a coste, ci sono questi dischi incandescenti che scorrono sulla pezza abilmente guidati e controllati dalla mano e dal know how dei più esperti operai.

pantaloni velluto

E proprio alla classe contadina e operaia il velluto ha fatto da “collante” più che da moda. Tanto da riuscire a riversarsi, nei fatidici anni della constestazione post rivoluzionaria, nel modo di vestire simbolo anche di artisti e intellettuali.

Insomma, non vi è aspetto della storia dell’uomo – sia essa spirituale, intellettuale o più semplicemente umana – che non sia stato vestito in questo tessuto così straordinario. Anche senza considerarne l’aspetto più pragmatico che lo ha fatto vivere per più di mille anni in queste storie: che è la sua naturale eleganza e una comodità difficile da ottenere con altri tessuti, anche più blasonati.


piumino elegante

Peuterey, il sinonimo del piumino elegante

Peuterey, il sinonimo del piumino elegante

Principe di Firenze ha selezionato – ora anche in saldo – il marchio Peuterey come sinonimo di piumino. Una scelta coerente alla filosofia Principe di individuare, tra le proposte moda più attuali, quelle che da sempre costituiscono la base del successo Principe: qualità fatta per durare, materie prime e design sempre ai massimi livelli.

Il marchio Peuterey corrisponde da sempre a queste precise caratteristiche. Partiamo dalla qualità di piuma e piumino, per più del 90% proveniente (in modo etico) da oca bianca, decisamente la più pregiata oggi nei mercati mondiali per le sue caratteristiche di resistenza, calore e leggerezza.

piumino elegante

Poi ci sono i tessuti e la loro lavorazione. Cotoni tecnici, in qualche caso tessuti “oxford”la trama in diagonale delle famosa camicie, con trattamenti innovativi resistenti all’acqua e all’usura. Infine ci sono gli assemblaggi, rigorosissimi e controllati collezione dopo collezione – il marchio veste uomo, donna e bambino con incredibili varianti di vestibilità ed eleganza – e con un sistema di calibratura delle imbottiture che garantisce anche dopo anni di uso, una uniformità difficilmente riscontrabile in altre proposte del settore.

Caratteristiche superiori che si distinguono per volumi leggeri, caldi e soffici, particolarmente adatti alla vita “metropolitana” contemporanea. Che richiede sempre di più una sinergia fortissima tra moda e design e prestazioni da abbigliamento più squisitamente tecnico.

Dettagli impeccabili che sottolineano quella garanzia Principe di Firenze per ogni proposta moda.

piumino elegante
piumino elegante


Canada Goose

Temperature artiche? Da Principe c'è Canada Goose

Temperature artiche? Da Principe c’è Canada Goose.

Parliamoci chiaro: non c’è solo da combattere il freddo, ma da vestire un modo di vivere che è estremo anche in città. Fare lo slalom con lo scooter per raggiungere l’ufficio, concedersi la passeggiata in collina con tutta l’eleganza che serve e poi gli impegni quotidiani: figli a scuola, spesa, traffico e chi più ne ha più ne metta.

Per questo Principe ha selezionato tra le proposte “tecniche” e al limite con l’estremo più professionale il brand Canada Goose.

Canada Goose

Una collezione uomo, donna e bambino incredibilmente ricca: dal parka fino ai guanti, dalla felpa con cappuccio trapuntata fino alla maglieria più versatile, e poi cappelli, sciarpe, guanti… indumenti sempre realizzati con i materiali più pregiati, con l’obiettivo di combattere il freddo senza nessuna concessione all’improvvisazione.

Eccezionalmente nei negozi Principe e online è possibile in questi giorni usufruire di un’attenta proposta di saldi. Ma l’imperativo è affrettarsi perché, complice la sciabolata artica di queste settimane, in molti ne stanno apprezzando le caratteristiche superiori.

Canada Goose
Canada Goose


i saldi

Saldi, occasioni e altre meraviglie. Le cinque regole per non sbagliare mai

Saldi, occasioni e altre meraviglie. Le cinque regole per non sbagliare mai

Si sa: gennaio è il mese dei saldi. Ma sempre meno persone sono in grado di orientarsi tra la caccia alla rimanenza che forse può starmi bene e l’affare vero di un bene personale desiderato finalmente a un prezzo più abbordabile.

Principe di Firenze ha individuato cinque regole fondamentali per non perdere la trebisonda e tornare a casa con lo shopper pieno e il portafoglio in perfetto equilibrio con i budget familiari.

Regola numero 1: non solo rimanenze

Certamente i saldi nascono dalla necessità della boutique (o dell’online) di fare gli ultimi realizzi prima di fare spazio alle novità di stagione… non a caso è questa la stagione delle grandi fiere della moda. Ma questo non significa offrire al pubblico le rimanenze, ma una più seria selezione di cose chic a un prezzo più che conveniente.

Regola numero 2: non è una lotteria

Man mano che il timer dei saldi esaurisce il tempo, si rischia che la sensazione sia quella di ritrovarsi in qualche sala bingo di periferia… trovare il capo giusto, della giusta taglia a un prezzo interessante è come vincere la lotteria. Al contrario un buon saldo è scegliere tranquillamente, in un assortimento che non è mai di pezzi unici e mai prendere o lasciare.

Regola numero 3: la convenienza non è un algoritmo

No ai prezzi che non si capiscono, in una giungla di percentuali che possono variare di giorno in giorno, di ora in ora e di persona in persona. Nei saldi migliori la coerenza è tutto. Coerenza di qualità e di un risparmio costante, aperto e sincero come il sorriso e una stretta di mano tra negoziante e cliente.

Regola numero 4: la stagionalità non è l’unica regola

Troppo facile spremere convenienza con capi che l’anno prossimo nessuno vorrà (sperando che nessuno se ne ricorderà o accorgerà) meglio cercare una sana convenienza, che non sarà mai un prezzo stracciato, sugli evergreen, i grandi classici, le cose di buon gusto per le quali le mode sono solo un capriccio cui guardare dall’alto in basso. Noblesse oblige.

Regola numero 5: via dalla pazza folla

L’ultima regola sta in una misura che pochi notano. Troppo sconto, troppa folla, troppa merce, sono il modo migliore per distrarsi e non avere idea di cosa si porta a casa. Un vecchio detto del marketing affermava e afferma ancora: se sembra gartis vuol dire che la merce siete voi. Allora non affollate come belle statuine facendo da comparsa in posto dove è la folla che non compra a far comprare gli altri. Andate a colpo sicuro. Andate o cliccate da Principe di Firenze.