La natura del lusso

Principe. La natura del lusso.

Principe. La natura del lusso.

Il lusso è una virtù nobile da non confondere con il comfort. Ma questo detto del secolo scorso oggi ha la fortuna di poter essere rivisto: lusso e comfort, ma anche lusso e sostenibilità, sono binomi altrettanto nobili e finalmente possibili.

L’appassionata ricerca Principe di Firenze dedica ogni anno a questi desiderata dei clienti che frequentano i negozi di Firenze, Forte dei Marmi e Lucca – oltre allo shop online – offre, al rinnovarsi di ogni stagione, centinaia di esempi.

Ma anzitutto intendiamoci sulla principale virtù del lusso, il quale è uscito da tempo dalla prigione dorata dell’inaccessibilità un po’ arrogante.

Oggi il lusso è sempre di più attitudine, ragionamento e cultura. Un argine all’usa e getta (ma sarebbe meglio dire il getta senza usare) di un certo tipo di globalizzazione oggi sempre più in discussione.

Pertanto, soprattutto nell’abbigliamento uomo, donna e bambino, di cui Principe di Firenze è icona di stile, il lusso è soprattutto funzionalità e intelligenza d’uso. Caratteristiche che, pur costando quello che valgono, non escludono più nessun portafogli e nessun desiderio.

Le fibre – naturali, organiche e pregiate – sposano la razionalità del design in modo sempre più innovativo e sostenibile, collezione dopo collezione.

Ed è in questa ricerca, che non è solo di stile, che il comfort, insieme alla praticità e al durare nel tempo, si fa obiettivo primario e promessa sempre mantenuta.

La natura del lusso


la barba

La barba: tra know how, rito e nostalgie contemporanee

La barba: tra know how, rito e nostalgie contemporanee

Portarla o non portarla non fa in fondo così differenza. La barba infatti è anzitutto simbolo, comunicazione, espressione dell’uomo “altra” dalla banalissima e sempre più inesatta virilità. Lo dimostrano la quantità di cure che ogni uomo le dedica, qualsiasi sia la sua etichetta, e che in tempi modernissimi e futuri di superamento della condizione hipster, si avvicina ormai alla benedetta parità con la donna. Balsami, creme, essenze.

Attorno alla barba maschile stanno crescendo di pari passo attenzioni e mercati cosmetici come mai accaduto in passato, percentuali a due cifre anno dopo anno. Anche questo forse segno di evoluzione di civiltà, più che di stratificazioni di mode. Basti pensare, almeno per chi ne ha età e memoria, a certe barbe intellettuali, incolte e improbabilmente rivoluzionarie degli ultimi trent’anni del secolo scorso e arrivare ad oggi per farsene una ragione e avviare una seria riflessione.

la barba
la barba

Riflessione che, forse a causa della “barba” che farebbe, non ha nulla di filosofico. E’ piuttosto una domanda pratica: deve piacere a me o agli altri? Si sa che la risposta può variare per età e censo e anche più volte nella vita, ma certo è che un rituale della barba è proprio alla base di ogni uomo, appena dopo la sua “educazione sentimentale”.
A patto naturalmente di riscoprirlo come fenomeno dell’oggi, immune a qualsiasi nostalgia che non sia semplice esperienza, skill, know how. Le parole simbolo del contemporaneo.

Scelto un buon rasoio, quindi, anche senza dover per forza divenire esperti di forgiature dell’acciaio, occorrerà reperire i fondamentali. Tra i luoghi consigliati c’è naturalmente Principe di Firenze, i cui shop e l’online sono segni sicuri di soddisfazione e significato, introvabile in luoghi che vanno dal supermercato all’haute parfumerie.

Si parla di beni universali dell’umanità maschile come un funzionale pennello da barba (date un’occhiata a quello col manico d’alluminio) e alla saponetta di schiuma da barba emolliente (fa ancora scuola la mandorla Valobra) sulla quale “creare” quasi a istinto la schiuma nella giusta consistenza e quantità.

Per il resto semplici saperi che ci hanno accompagnato nei secoli. Il viso si prepara alla rasatura con acqua calda, meglio raderlo dopo la doccia e non prima, e si risciacqua con l’acqua fredda. Meglio fare pelo e contropelo con scrupolosa attenzione. Indispensabile, per le facce non più sedicenni, aiutare con le dita la tensione dei tessuti all’angolatura della lama, che altrimenti lascerebbe millimetri incolti come isole.

Qualcosa d’alcolico per rinfrescare e profumare la sensazione di libertà e freschezza che si avrà nelle ore successive e il gioco è fatto. Regole quasi da bisnonno o trisavolo, ma che si portano dietro una riflessione che è come un invito a una consapevolezza “altra” della propria barba. Ed è che probabilmente il vostro bisnonno o trisavolo si faceva la barba esattamente come un re. Anche se non lo era.

http://www.principedifirenze.it/farsi-la-barba/

la barba


eleganza per l'estate

Un dettaglio d'eleganza per l'estate? Le bretelle, a patto di saperle portare

Un dettaglio d’eleganza per l’estate? Le bretelle, a patto di saperle portare

L’estate, il solleone, amano la libertà, che è anche e soprattutto freschezza. Via la cravatta – o nel caso, una leggerissima trasparente lavorata a uncinetto Principe di Firenze – e anche la giacca può rimanere relegata, salvo aria condizionata al massimo, solo alla sera un po’ impegnata. Così i dettagli di eleganza si fanno quasi rarefatti.

Affidati alla griffe, alle scelte di accessori della persona o al dettaglio di stile che si nota al primo colpo d’occhio, come il collo o il taglio particolare di una camicia Principe di Firenze: geniale la doppio uso da portare fuori dai pantaloni, col colletto sciallato che all’occorrenza può essere anche chiuso come una camicia tradizionale.

Dettagli insomma, che talvolta richiedono, per gioco, personalità o “dovere” di stile, un pizzico di fantasia. Come le bretelle. Chi pensa che le bretelle facciano rima con il guardaroba invernale dovrà ricredersi, i tempi della loro invenzione, che li classificò come abbigliamento intimo da tenere rigorosamente nascosti sotto il “panciotto”, sono del tutto superati.

Tanto che le bretelle, se non fosse un po’ difficile saperle portare con classe, sarebbero il must contemporaneo proprio della stagione estiva. Snelliscono, ad esempio, anche una figura già snella e non hanno paragone in comodità neppure con le cinture elastiche intrecciate di cui Principe di Firenze è cultore e promotore da sempre.

le bretelle
eleganza per l'estate

Le bretelle, allora, sono un vero colpo di stile e un elegantissimo atto di libertà. Arricchiscono una camicia aperta e persino un paio di bermuda un po’ delabré, con una raffinatezza semplice e in perfetto equilibrio. Mai sopra le righe.

Saperle portare, giusto per sfatare una certa mitologia della difficoltà, è più un fatto di confidenza che la conoscenza di chi sa quali segrete regole. Più le si portano, più le si vorrebbero portare. Del resto, se ci fate caso, ogni situazione in cui l’uomo è costretto a dinamismi anche estremi, l’abbigliamento ingloba un tipo di bretelle. Che sia la muta da tonnara o la semplice officina. Infatti, il loro intimo segreto, è essere comodissime.

Riguardo alle regole di stile, infine, basta tenere a mente quelle già imparate per gli abbinamenti. Perché poi, tutto sommato, abbinare le bretelle – soprattutto quelle della selezione Principe di Firenze – è un po’ come per le cravatte: disegni discreti, piccoli pois, sottili righe regimental e naturalmente il tinta unita. Anche nei colori che più si sposano col mare, la montagna, il tempo libero.

Bretelle, talmente eleganti che c’è chi le indossa per gioco.

eleganza per l'estate
le bretelle


look bambina

I look bambina dell'estate Principe di Firenze

I look bambina dell’estate Principe di Firenze

Bella stagione in ritardo e cambio armadio ancora incerto, ma le collezioni bambina Principe di Firenze sono un bell’anticipo d’estate, consapevoli che il sole c’è sempre se lo si porta nei colori e nel cuore.

Del resto l’estate, con l’ormai imminente chiusura delle scuole, è una stagione speciale per le piccole donne: esigentissime prime feste tra amiche, piccole cerimonie e occasioni da dress code, valigie in partenza da preparare, magari anche solo per un anticipo d’azzurro nei lunghi week end degli ultimi attesissimi ponti prima dell’estate.

look bambina
look bambina
look bambina

Un’estate che già si preannuncia “etica” perché il superfluo ha stancato da ormai quasi un decennio e il “poco ma buono” è il must che fa la differenza in società: cotoni, jersey, setoline, lini, morbidezze e fibre naturali sono dunque i grandi classici imbattibili.

Colori accesi e pastello, stampe floreali e dettagli civettuoli danno poi il meglio di sé, senza imbarazzo nelle scelte. Che sono oculate, dal costume mare alla felpa o il maglioncino per la giornata più fresca, anche in riva al mare. Less is more, in questa estate 2019, l’essenziale che è già di per se stesso eleganza.

Così ogni nuovo acquisto sottolinea, se mai ce ne fosse bisogno, il senso naturale di indipendenza, vivacità e ribellione delle nostre piccole donne, che al semplice vestire aggiunge sempre qualcosa di fresco, gioioso, personale, deciso, emozionante.

Può essere la preziosa stampa dell’abitino o il dettaglio artigianale che contribuisce a creare negli anni il gusto italiano di Principe di Firenze, così diverso dalle mode di catena iperglobalizzanti. Di conseguenza ogni total look è pensato con filosofica esperienza, impreziosito da particolari unici, indifferente con superiorità ad ogni rinuncia alla comodità e al top della qualità.

look bambina
look bambina
look bambina


L'uomo e il mare, senza dimenticare il bambino

L’uomo e il mare, senza dimenticare il bambino

Sempre il mare, uomo libero, amerai. Furoreggiava Baudelaire nei suoi rivoluzionari fleurs du mal a metà dell’Ottocento. Il mare simbolo di libertà e – sempre per rimanere in zona poeti maledetti – l’invito al viaggio.Roba forte in tempi in cui il mare era poco più che una medicina per la respirazione di spiriti aristocratici un po’ rachitici, alieni al tuffo, come al surf e al pedalò. I quali sarebbero venuti molto dopo assieme a un vento di libertà e di accessibilità ancora difficile da immaginare.

Certo c’erano state popolazioni e conquiste marine, persino nelle prime Olimpiadi si nuotava, ma era indubbio che tutto fosse circoscritto ai professionisti. All’eleganza si contrapponeva nei secoli o la completa nudità oppure la castigatissima divisa.

Ma alla fine quell’amore primordiale e poetico è prevalso, arricchendo gli ultimi decenni di una quantità di stili, tagli, eleganze, colori e materiali. Vere bandiere di libertà. Oggi l’uomo e il mare – si perdoni la banalità del gioco di parole – è vero e proprio fenomeno di costume. Il quale, appunto, a un costume affida le sue molteplici espressioni.
Che siano una barca o la battigia, la vela impegnativa di un surf o l’essenziale tavola oceanica, ma anche il chioschetto aggredito dalla salsedine o la riproduzione del lounge d’alta hôtellerie tutto legni, cuoio, corde e tendaggi al vento. La nuova libertà del mare permette ormai vita completa: dall’immersione in solitaria alla stipula del contratto, riunione d’ufficio come cena di cambusa.
L’uomo e il mare prende decisioni, insomma, e detta l’eleganza come ha imparato a fare in ogni dove, coi cotoni, le sete e i lini, e poi i nuovi “tecnici” che vestono con grinta e colore e asciugano in fretta. E’ l’uomo che decide di volta in volta le regole del gioco, esibirsi o stare comodi, esibizionismi o below the line?
Ma il gusto e il potere della scelta è ancora affidato a un luogo di terraferma: i negozi e l’online Principe di Firenze, dove aspettano le collezioni costumi mare 2019 e tutto quel che ne consegue, dai bermuda alle scarpe. Tutto perfettamente in linea con la contemporaneità e la poesia.