Una delle (ultime) correnti di pensiero è che è difficile acquistare capi e accessori online, perché non c’è il camerino di prova.
Peccato che i tempi siano profondamente cambiati, che il diritto di restituzione di un acquisto errato sia un must sacrosanto, e che gli ultimi sondaggi associno il camerino di prova all’idea di un commesso o di una commessa che stanno lì nei pressi e ti tengono il fiato sul collo.
Tanto che, potendo scegliere, chi entra nei camerini dei negozi tradizionali preferisce sempre quelli più defilati, isolati e lontani. Una curiosità come tante in fatto di sondaggi sui comportamenti d’acquisto. Ad esempio la facilità di parcheggio che orienta il 73% delle nostre scelte di meta per lo shopping, il 33% che paga solo in contanti, il 20% che sceglie il prodotto in fondo alla pila perché lo considera più nuovo, il 90% che indossa il capo in prova senza le scarpe e non capisce davvero l’effetto che farà il capo una volta che le indosserà o il 20% che chiede se può avere la gruccia e uno sconto.
Riguardo al camerino, però, la componente psicologica che ci mette in rapporto con l’intimità del nostro corpo è evidente. Una sorta d’ansia che in genere diminuisce con l’età e l’accrescere della propria consapevolezza. Si arriva insomma a un punto in cui non è più necessario scattarsi un selfie e inviarlo a qualcuno per avere un ok per l’acquisto. E per fortuna.