Cookut Sushi

Principe e Cookut, fare cucina per cambiare il mondo

Principe e Cookut, fare cucina per cambiare il mondo.

L’angolo dedicato alla cucina e alla casa dei negozi Principe di Firenze ha sempre nuove idee e protagonisti.

Uno tra i più curiosi, per la propria cucina o per una fantastica idea regalo, è Cookut: il giovane marchio francese che sta rivoluzionando il senso di fare cucina a casa propria.

Cookut Pancake

L’idea alla base di Cookut è giovane, ambientalista e persino un po’ zen.

Attraverso una serie di accessori manuali, chic e geniali, si sostituiscono gli elettrodomestici, si rafforza il piacere di dedicarsi alla preparazione di cibi e bevande, si va meno fuori e si sta più insieme nei legami sociali.

Una rivoluzione semplice eppure elegantissima.

Prepararsi un mojito in terrazza con gli amici accende l’entusiasmo con un pestello in legno multifunzione che pesta e spreme il lime e trita finemente il ghiaccio con l’allure che coniuga gli “altri tempi” al senso del design più contemporaneo.

Cookut Mojito

Stessa cosa per la linea di barattoli e bicchieri agitatori, i quali, secondo piccoli componenti rigidi che sottolineano la trasparenza del vetro temperato, erogano in pochi attimi di shaker, maionesi domestiche memorabili, vellutate crespelle e pancake, dressing sopraffini e fantasiosi per insalate e piatti freddi.

Cookut Maionese
Cookut Sushi

E poi mille idee curiose per creatività culinarie sempre nuove e giocose: barbecue che possono fare da centrotavola, accessori per sushi, persino un altrove introvabile creatore di crocchette per i nostri piccoli amici domestici di pelo, mutuato dalle allegre vaschette per il ghiaccio.

Cookut Gatto

Eleganza che sposa la funzionalità, verrebbe da dire, ma nel caso di Cookut il concetto sembra andare oltre.

La loro è una vera e propria missione: ritrovare il piacere di stare insieme, riappropriarsi di gesti antichi e personali, senza andar fuori, attenti al pianeta e nella massima libertà della scelta di un’alimentazione in proprio fatta di prodotti freschi e di idee ancora più fresche. Non ultima quella di devolvere una parte del loro giovane fatturato aziendale alla causa ambientale che vuole salvare le api e, con loro, creare un pianeta più attento ai piccoli gesti di ognuno, più godibile, migliore.

Cookut Cappuccino
Cookut panna


Piatti Ceramica

Informale o sbarazzina, i canoni della tavola elegante per l'estate

Informale o sbarazzina, i canoni della tavola elegante per l’estate.

Estate, tempo di tavolate tra amici.

Può essere un pasto informale o qualcosa di più destrutturato, declinato in apericene, brunch, merende o semplici rinfreschi. Qualsiasi sia l’occasione o il luogo – in casa, in terrazza, in giardino, in barca – se vogliamo proporre una tavola estiva chic, non dobbiamo dimenticare i suoi principali canoni d’eleganza.

Principe di Firenze, nei negozi e online, ne fa una sintesi perfetta in tutte le loro sfumature, a partire da tovagliati e set da tavola, fino alle porcellane e cristallerie. Dalla stuoia che arreda un ambiente alla stampa gradevolissima di un copritavola speciale.

Tavola da pranzo

La sintesi dello chic?

Freschezza e colore, anzitutto, ma con un limite ben preciso e misurato.

No all’esagerazione dei decori e ai contrasti tra le forme. Ce lo chiede il caldo estivo, che privilegia le linee essenziali e i colori rilassanti, al massimo grado di semplicità.

Naturalmente la tavola estiva per eccellenza può essere ispirata al mare, con disegni che ne richiamino pesci, stelle marine, coralli, stilizzazioni di onde, e giocare coi blu, gli azzurri e in genere tutti i colori di una barriera corallina, o i bianchi a contrasto.

I quali, soprattutto per le ceramiche, fanno del total white un vero e proprio must cui difficilmente si rinuncia.

Tazze colazione
Piatti Ceramica

Ma per chi desiderasse un’alternativa ci sono sempre i colori solari, con i trionfi di frutta e fiori della bella stagione, i quali spesso – e anche qui l’occhio vuole la sua parte di spettacolo – entrano in sinergia con il menu e le bibite proposte agli ospiti, giocando di citazioni e rimandi al sapore e a certe tradizioni gastronomiche inossidabili estate dopo estate.

Conchiglia
Stella Marina

Per il resto, sarà bene ricordarlo, la tavola di casa che rispecchia il carattere della famiglia, sia esso declinato in versione minimal, country, vintage o contemporaneo, non sarà mai una scelta sbagliata.

Anche perché spesso si può puntare al dettaglio che fa subito estate: che sia il decoro di un bicchiere, o l’allegria di un tovagliato che sostenga da solo il tema, anche se s’intendono usare le posate d’argento per servire una semplice insalata di riso.

Cosa non del tutto insolita, del resto, perché se l’estate richiede il massimo della libertà, non è detto che faccia male un elemento che ci ricorda chi siamo, proprio quando mangiamo.


Il futuro? Dimentichiamoci della moda veloce

Il futuro? Dimentichiamoci della moda veloce

Il futuro? Dimentichiamoci della moda veloce.

I clienti Principe di Firenze lo sanno già: lo stile non va d’accordo con l’usa e getta.

Ora anche il mondo lo sta scoprendo – da Greta alle kermesse internazionali più quotate della moda – cominciando ad interrogarsi su come riportare stile e moda stabilmente nei nostri armadi per lasciarceli più a lungo, anzi: molto a lungo.

Non si tratta banalmente di porre un freno ai circa 140 milioni di capi che nella media europea ogni Paese fa finire al macero – che pone i problemi ecologici, di sostenibilità e morali che ben conosciamo – ma di qualcosa di estremamente più sottile e profondo.

La natura dello stile è lenta, ad esempio, perché sedimenta etica, memoria, riti e immagine di sé, che non si piegano e non si spiegano col consumismo.

L’etica, ad esempio, al di là del suo orientamento è qualcosa che si forma sull’abitudine e l’esperienza. Difficile dunque che quel che cerchiamo nella continuità del nostro stile possa essere qualcosa di incostante e troppo mutevole. Così andremo sempre alla ricerca di materiali “nobili” costanti nel tempo e di valore, nonostante le loro moderne evoluzioni.

Che sia cotone, lana, seta, lino, pelle, cuoio, nelle loro “tradizionali” lavorazioni, saranno sempre lì a farci da bussola in uno scenario che sempre più di frequente ci sembra un po’ impazzito.

Anche per l’idea di sostenibilità che, ci sembra ovvio, non può che tendere alla durata e alla conservazione di ogni “oggetto della moda” e della fatica di chi l’ha prodotto, il più a lungo possibile.

Il futuro? Dimentichiamoci della moda veloce

La memoria è un’altra parte fondamentale dello stile.

Perché quel che amiamo indossare sarà sempre – e sempre più in futuro – la somma di due fattori. I modelli che ci derivano dalla nostra vita e dall’identità sociale, anzitutto, ma anche l’associazione di determinati capi e oggetti del nostro stile, con i nostri momenti di felicità, forza, benessere.

Cose che valgono in ogni particolare ambito della vita, sia l’apparecchiatura di una tavola per un lunch informale, una particolare essenza, il modo di vestire.

E insieme alla memoria non sono di minor conto i rituali.

Che poi altro non sono che le abitudini con cui ci rapportiamo agli impegni di ogni giorno. Qualcuno sorriderà al fatto che ci sono state grandi menti nel nostro passato che non mettevano in moto il cervello se non indossavano un certo capo o non facevano piccoli gesti rituali, ma anche senza arrivare a certi estremi (che comunque sono realtà) basta guardare all’affettività che ci porta a preferire certi capi, certi colori, certi modelli.

Perché alla fine il vero stile – e non ce n’è certamente uno solo – è aprire l’armadio e trovarsi di fronte a uno specchio in cui riconoscersi, amarsi e farsi amare.

Il grande Dante fu molto preciso in proposito.

Noi di Principe di Firenze, con la necessaria proporzione e modestia, facciamo ogni giorno del nostro meglio per confermarlo.


Il bello sarà farsi notare

Il bello sarà farsi notare

Il bello sarà farsi notare

 

Persone protagoniste: ecco il bello dell’estate. Lo stile si fa personalità, che sia minimalista o pienamente strutturata, l’eleganza è messa a nudo senza altro alibi che il gusto.

Niente che copra e corregga una naturale predisposizione all’aristocrazia del vestire. Poco o pochissimo che abbagli o distragga con la nobiltà (ma sarà poi vera nobiltà?) di una griffe. Meno voglia e tempo di indugiare davanti allo specchio, pensa la libertà dell’aria aperta e dei suoi richiami all’allegria della luce, del sole che accarezza la pelle, della socialità notte e giorno.

Principe di Firenze sa che basta poco per cogliere l’essenza della stagione. A condizione che quel poco sia perfetto e che marchi la differenza tra esibizionismo e farsi notare. Dettagli, accessori e idee essenziali che valgono un giro esplorativo nei negozi di Forte dei Marmi, Lucca e Firenze o nell’online shop.

Partiamo dall’idea, che per chi vanta guardaroba estivi inossidabili all’effimero consumistico e all’ansia da ultima sfilata, sarà mixare con intelligenza presente e passato. Il piacere del nuovo incontro con l’abito che ci aveva già regalato soddisfazione – come se si rivedessero persone amiche e care – col tocco del nuovo e del presente, che diventa cifra dell’attualità della stagione.

Poi i dettagli, di cui sono indiscussi protagonisti i freschissimi foulard – in seta o lino, così come in altre fibre pregiate e morbidissime – stampati. I disegni esclusivi sono da sempre un vanto di originalità delle proposte Principe di Firenze di alta manifattura italiana ed è quasi inutile ricordare quante serate al chiar di luna abbia salvato questo accessorio emblema di uno chic senza brividi.

Non bastasse, per le ragazze di ogni età, c’è la versatilità della borsa. Principe di Firenze consiglia la magnifica collezione estiva de Il Bisonte, geniale nei colori, nella freschezza dei materiali, negli abbinamenti e nelle ampiezze, che sfiorano la complicità. 

pelletteria Il Bisonte
pelletteria Il Bisonte
pelletteria Il Bisonte

Per l’uomo la questione non è diversa. All’eterna e – per chi l’ha provata – insostituibile e ingualcibile Folcea, si aggiunge il piacere di una scelta quasi inimmaginabile di pochette pregiate e, quando proprio il dress code lo richiede, l’impalpabile cravatta lavorata a uncinetto, tanto fine che potreste leggerci un libro guardandoci attraverso.

camicia in cotone cellulare

Abbinata magari al tocco di classe dei gemelli, un po’ autoironici e irriverenti come quelli di Christie’s London. Naturalmente con una camicia adatta e freschissima, anch’essa Principe. 

i gemelli
indossare i gemelli
Il bello sarà farsi notare


la barba

La barba: tra know how, rito e nostalgie contemporanee

La barba: tra know how, rito e nostalgie contemporanee

Portarla o non portarla non fa in fondo così differenza. La barba infatti è anzitutto simbolo, comunicazione, espressione dell’uomo “altra” dalla banalissima e sempre più inesatta virilità. Lo dimostrano la quantità di cure che ogni uomo le dedica, qualsiasi sia la sua etichetta, e che in tempi modernissimi e futuri di superamento della condizione hipster, si avvicina ormai alla benedetta parità con la donna. Balsami, creme, essenze.

Attorno alla barba maschile stanno crescendo di pari passo attenzioni e mercati cosmetici come mai accaduto in passato, percentuali a due cifre anno dopo anno. Anche questo forse segno di evoluzione di civiltà, più che di stratificazioni di mode. Basti pensare, almeno per chi ne ha età e memoria, a certe barbe intellettuali, incolte e improbabilmente rivoluzionarie degli ultimi trent’anni del secolo scorso e arrivare ad oggi per farsene una ragione e avviare una seria riflessione.

la barba
la barba

Riflessione che, forse a causa della “barba” che farebbe, non ha nulla di filosofico. E’ piuttosto una domanda pratica: deve piacere a me o agli altri? Si sa che la risposta può variare per età e censo e anche più volte nella vita, ma certo è che un rituale della barba è proprio alla base di ogni uomo, appena dopo la sua “educazione sentimentale”.
A patto naturalmente di riscoprirlo come fenomeno dell’oggi, immune a qualsiasi nostalgia che non sia semplice esperienza, skill, know how. Le parole simbolo del contemporaneo.

Scelto un buon rasoio, quindi, anche senza dover per forza divenire esperti di forgiature dell’acciaio, occorrerà reperire i fondamentali. Tra i luoghi consigliati c’è naturalmente Principe di Firenze, i cui shop e l’online sono segni sicuri di soddisfazione e significato, introvabile in luoghi che vanno dal supermercato all’haute parfumerie.

Si parla di beni universali dell’umanità maschile come un funzionale pennello da barba (date un’occhiata a quello col manico d’alluminio) e alla saponetta di schiuma da barba emolliente (fa ancora scuola la mandorla Valobra) sulla quale “creare” quasi a istinto la schiuma nella giusta consistenza e quantità.

Per il resto semplici saperi che ci hanno accompagnato nei secoli. Il viso si prepara alla rasatura con acqua calda, meglio raderlo dopo la doccia e non prima, e si risciacqua con l’acqua fredda. Meglio fare pelo e contropelo con scrupolosa attenzione. Indispensabile, per le facce non più sedicenni, aiutare con le dita la tensione dei tessuti all’angolatura della lama, che altrimenti lascerebbe millimetri incolti come isole.

Qualcosa d’alcolico per rinfrescare e profumare la sensazione di libertà e freschezza che si avrà nelle ore successive e il gioco è fatto. Regole quasi da bisnonno o trisavolo, ma che si portano dietro una riflessione che è come un invito a una consapevolezza “altra” della propria barba. Ed è che probabilmente il vostro bisnonno o trisavolo si faceva la barba esattamente come un re. Anche se non lo era.

http://www.principedifirenze.it/farsi-la-barba/

la barba


eleganza per l'estate

Un dettaglio d'eleganza per l'estate? Le bretelle, a patto di saperle portare

Un dettaglio d’eleganza per l’estate? Le bretelle, a patto di saperle portare

L’estate, il solleone, amano la libertà, che è anche e soprattutto freschezza. Via la cravatta – o nel caso, una leggerissima trasparente lavorata a uncinetto Principe di Firenze – e anche la giacca può rimanere relegata, salvo aria condizionata al massimo, solo alla sera un po’ impegnata. Così i dettagli di eleganza si fanno quasi rarefatti.

Affidati alla griffe, alle scelte di accessori della persona o al dettaglio di stile che si nota al primo colpo d’occhio, come il collo o il taglio particolare di una camicia Principe di Firenze: geniale la doppio uso da portare fuori dai pantaloni, col colletto sciallato che all’occorrenza può essere anche chiuso come una camicia tradizionale.

Dettagli insomma, che talvolta richiedono, per gioco, personalità o “dovere” di stile, un pizzico di fantasia. Come le bretelle. Chi pensa che le bretelle facciano rima con il guardaroba invernale dovrà ricredersi, i tempi della loro invenzione, che li classificò come abbigliamento intimo da tenere rigorosamente nascosti sotto il “panciotto”, sono del tutto superati.

Tanto che le bretelle, se non fosse un po’ difficile saperle portare con classe, sarebbero il must contemporaneo proprio della stagione estiva. Snelliscono, ad esempio, anche una figura già snella e non hanno paragone in comodità neppure con le cinture elastiche intrecciate di cui Principe di Firenze è cultore e promotore da sempre.

le bretelle
eleganza per l'estate

Le bretelle, allora, sono un vero colpo di stile e un elegantissimo atto di libertà. Arricchiscono una camicia aperta e persino un paio di bermuda un po’ delabré, con una raffinatezza semplice e in perfetto equilibrio. Mai sopra le righe.

Saperle portare, giusto per sfatare una certa mitologia della difficoltà, è più un fatto di confidenza che la conoscenza di chi sa quali segrete regole. Più le si portano, più le si vorrebbero portare. Del resto, se ci fate caso, ogni situazione in cui l’uomo è costretto a dinamismi anche estremi, l’abbigliamento ingloba un tipo di bretelle. Che sia la muta da tonnara o la semplice officina. Infatti, il loro intimo segreto, è essere comodissime.

Riguardo alle regole di stile, infine, basta tenere a mente quelle già imparate per gli abbinamenti. Perché poi, tutto sommato, abbinare le bretelle – soprattutto quelle della selezione Principe di Firenze – è un po’ come per le cravatte: disegni discreti, piccoli pois, sottili righe regimental e naturalmente il tinta unita. Anche nei colori che più si sposano col mare, la montagna, il tempo libero.

Bretelle, talmente eleganti che c’è chi le indossa per gioco.

eleganza per l'estate
le bretelle


uomo elegante

L'uomo elegante e il dilemma della borsa da viaggio, cosa metterci e come

L’uomo elegante e il dilemma della borsa da viaggio, cosa metterci e come

Non ci stancheremo mai di dire che eleganza è soprattutto essenzialità, ma poi questa essenzialità deve saper seguire l’uomo elegante in ogni situazione. E qui le cose si fanno un po’ più difficili: quale borsa da viaggio e come far sì che l’essenziale sia pronto all’uso anche senza utilizzare il piccolo ferro da stiro a vapore (più appartenente al mito che all’uomo) o la stireria dell’albergo?

A risolvere brillantemente il dilemma c’è una piccola e geniale borsa a marchio Reisenthel, quasi invisibile e ultraslim quando ripiegata, ma capace di trasformarsi con un semplice movimento delle mani in una capiente borsa da viaggio, sull’affascinante modello delle “borse del dottore”, che hanno contribuito anch’esse al mito dell’uomo sempre pronto a partire con il proprio essenziale.

uomo elegante

La borsa, nella sua lineare semplicità, è di materiali perfettamente lavabili – anche in lavatrice, volendo – e proprio per questo  facile da mantenere “fresca”, e ha un set di tasche interne in grado di accogliere anche il più strutturato dei beauty case maschili.

All’interno può accogliere ben 18 litri di eleganza maschile, la quale comprende il necessario per il tempo libero (costume da bagno o bermuda compresi) ma anche quel tocco di classe che permette di passare una serata elegante senza per questo dover ricorrere ad acquisti o cerimoniali dell’ultimo minuto.

Ci riferiamo, ad esempio, ad alcuni grandi classici delle collezioni Principe di Firenze, come la giacca Folcea in fresca lana hopsack (il nome deriva dai sacchi in cui si teneva il luppolo per fabbricare la birra) la cui particolare tessitura soffice e aerata, rende il tessuto elastico e esente da qualsiasi necessità di stiratura, anche se la giacca è avvolta su se stessa “a rotolo” e tenuta sotto peso per la durata intera del viaggio. Fanno il paio i pantaloni in fresco di lana e un pullover di fine merinos, anch’esso capace di resistere persino a delle maltrattanti annodature, per ritornare in pochi secondi perfetto da indossare.

La cultura del viaggio è – proprio grazie a queste precise scelte di eleganza – un tema dominante della contemporaneità della figura dell’uomo elegante. Sempre pronto a mettersi in viaggio, per le necessità di un lavoro che si sta facendo sempre più dinamico, o più semplicemente perché capace di premiarsi, alla fine delle sue fatiche, con una fuga in barca o galante capace di dargli un nuovo sprint.

Bagaglio Ultraslim Reisenthel


marsiglia naturale

Profuma di buono anche per l'ambiente: ecco il marsiglia naturale in scaglie per la lavatrice green.

Profuma di buono anche per l’ambiente: ecco il marsiglia naturale in scaglie per la lavatrice green

Non c’è niente più vicino alle emozioni di un profumo, e quale emozione migliore di un bucato perfettamente pulito col sapone di marsiglia? Non a caso anche i detersivi industriali ne fanno ormai largo uso evocandone sempre più spesso il nome: meraviglie della chimica!

Quando si tratta però di profumi veri e materie prime selezionate e non inquinanti, l’originale sapone di marsiglia non ha proprio rivali. Suggerisce atmosfere rétro e bucati stesi al sole in panorami incontaminati, che solleticano le narici e fanno bene al cuore come la perfetta e appagante semplicità di una bella giornata di primavera.

sapone di marsiglia

Per non dire poi degli effetti sul lavaggio: fibre più rispettate, meno inquinanti e corrosivi per l’ambiente, minor ricorso agli ammorbidenti enzimatici che “appiattiscono” ogni piacere del bucato nell’inconsapevolezza dell’uso automatico.

Non si contano le pratiche, spesso lunghe e artigianali, con cui un numero sempre più elevato di estimatori del vero marsiglia adatta alle necessità della “macchina” lavatrice il prezioso ingrediente: chi lo grattugia, chi fa un prelavaggio con due grosse saponette nel cestello e poi le estrae e risciacqua, chi lo scioglie ad ogni dose in poca acqua tiepida intuendo “a occhio” la densità perfetta.

Tutti dettagli che Principe di Firenze ha voluto sintetizzare e semplificare nei propri shop a partire da un Savon de Marseille en paillettes: scaglie di raffinato marsiglia nate per il lavaggio in lavatrice. Un paio di manciate direttamente nel cestello assieme ai panni e via: il successo è assicurato.

Perché, alla fine, è dall’essenzialità dei gesti e dai pensieri che li accompagnano che si forma una cultura, misurando l’eleganza anche quando si è tra le quattro mura così lontane dalla mondanità dello stanzino della lavanderia.

Ad accompagnare questo marsiglia, negli shop Principe di Firenze, ci sono altri selezionati prodotti per ogni esigenza di pulito “etico” a prova di naso e d’ambiente: dall’acqua naturalmente profumata per lo stiro, ai prodotti all’aceto bianco naturale per sgrassare, profumare, decalcificare. Per non parlare della cura del corpo… sulla quale torneremo a parlare con molto da dire.

marsiglia naturale


i gemelli

Distinguersi a prima vista? Indossate i gemelli

Distinguersi a prima vista? Indossate i gemelli

La moda di massa, anche quando è alta moda, ha il difetto di uniformare l’eleganza ad un determinato gruppo sociale, che diventa praticamente una tribù.

L’effetto è evidente soprattutto nel mondo del griffato così come nel casual, ma spesso anche nelle aziende e nei gruppi sociali dove c’è un dress code comune può essere difficile avere quel tocco di originalità che ci distingue.

gemelli da camicia
gemelli da camicia

Indossare una camicia col doppio polsino e i gemelli è infatti sempre più frequente per distinguersi a prima vista, tanto che questi meravigliosi accessori da camicia, hanno avuto successi altalenanti a seconda del “politically correct” dominante del momento.

L’accessorio in sé non ne ha colpa, anzi, gli va dato il merito di una straordinaria flessibilità nelle proprie rappresentazioni: simbolo di ricchezza della prima classe industriale, poi di raffinatezza delle classi agiate e intellettuali, infine di buon auspicio per giovani rampanti di ogni classe sociale.

i gemelli
i gemelli

Così, anche nei materiali, nelle dimensioni e nei meccanismi di chiusura hanno coperto tutto l’universo delle possibilità: dalle pietre preziose ai legni e alla pelle, dai metalli nobili all’acciaio e alle leghe fino alle semplici sete annodate e a un certo tipo di smalti dai sapori orientali o semplicemente informali e genuini.

Stesso discorso per le chiusure, che hanno visto predominare i basculanti, così come le chiusure a catenella, elastiche o a pressione.

Oggi una nuova generazione di gemelli punta molto su questa caratteristica di dominare lo sguardo sui dettagli, che in certi contesti potrebbe persino apparire arrogante o fuori luogo, riuscendo a sdrammatizzarne lo stile.

Del resto il privilegio di distinguersi per un dettaglio tutt’altro che marginale del proprio abbigliamento non può che essere bilanciato da un po’ autoironia, che ne ammorbidisce immediatamente i toni e lo stile.

Principe di Firenze, nelle proprie collezioni di gemelli da camicia – così come nelle collezioni di camicie che ne ripercorrono gli stili di polsino più indicati – ha voluto sottolineare questo lato prezioso e ironico, proponendo alcuni gemelli “messaggio”  di Christie’s London che giocano con le professioni.

Un semplice effetto cromatico, di grande eleganza e che ricorda lo stile dei tasti delle macchine per scrivere Old Remington avverte quell’indugiare dello sguardo con un “trust me, I’m a teacher”… ma ce ne sono altri, ovviamente, a sottolineare il piacere di distinguersi con un sorriso e una scoperta di gran classe.

http://www.principedifirenze.it/papillon-e-gemelli-must-have-capodanno/

gemelli camicia
indossare i gemelli
gemelli camicie


una gentlewoman

La leggerezza della primavera richiede un intimo discreto, anzi invisibile

La leggerezza della primavera richiede un intimo discreto, anzi invisibile

Arrivano le prime giornate calde e finalmente il guardaroba ci promette una vera leggerezza. Può essere la magia di un abitino in cotone stampato o anche un più morigerato paio di pantaloni ad effetto peau de peche, proposti dalle collezioni primavera-estate Principe di Firenze, come passepartout per i top con le righe dell’estate o la grande, classica e mitica camicia bianca femminile.

Eleganza sbarazzina o formale a parte, però, la leggerezza richiede sempre di essere indossata con savoir faire, anche dove non si vede e soprattutto non dovrebbe vedersi.

La scelta dell’intimo diventa così di fondamentale importanza. Svanite certe grossolanità dei nostri anni 80, o i “messaggi in codice” da inizio del nuovo secolo, il must dell’eleganza è un intimo che non si vede: né nelle trasparenze – che sarebbe ovvio – né nelle leggerezze dei tessuti primaverili ed estivi come i cotoni stampati, le sete, i jersey, e più in generale tutti gli attillati.

L’intimo di queste leggerezze è un morbido abbraccio di cotone dai colori neutri, senza cuciture e con spessori ridotti al minimo indispensabile per non destrutturare il capo. La scelta di Principe di Firenze, in vetrina nei negozi di Firenze, Lucca e Forte dei Marmi e nell’online è il marchio Hanro.

Queste collezioni, che abbracciano anche un intimo più sensuale, che comprende pizzi e ricami, nascono da una nuova tecnologia di lavorazione che rinuncia ad orli e cuciture e si propone al tatto con tutta la delicatezza della particolare mercerizzazione. Oltre ai classici in cotone, la collezione propone interessantissime incursioni nelle più pregiate fibre naturali, dalla seta, al cashmere, alla merino.

http://www.principedifirenze.it/le-righe-eleganza-di-primavera/

una gentlewoman