la sartoria

Oltre i 40 gradi l'eleganza ha bisogno di due cose: buoni tessuti e preferibilmente un sarto.

Oltre i 40 gradi l’eleganza ha bisogno di due cose: buoni tessuti e preferibilmente un sarto.

Estate infernale in tutta Europa, ondate di calore che toccano i quarantatré gradi e le vacanze – che comunque sono brevi – ancora lontane.

E siccome non si può vivere e soprattutto andare a lavorare in short e infradito o in una perenne aria condizionata, ecco che un paio di idee per conservare aplomb ed eleganza diventano davvero urgenti.

Sartoria

Allora, se non sapete come sopravvivere alla giacca e cravatta in pieno anticiclone africano, ecco alcuni consigli urgenti.

Due in particolare:

qualità dei tessuti e sapienza sartoriale;

col codicillo di un terzo che sembra un po’ il consiglio della nonna ma funziona: il colore.

la sartoria

Partiamo anzitutto dai materiali, che significano soprattutto fibre e lavorazioni:

è chiaro che il massimo della freschezza la si otterrà con cotoni e lini, preferibilmente lavorati in trame che ne esaltano la traspirazione e che – pur resistenti al tatto e agli anni – a guardarli sono tutta una trasparenza.

Cotone
Fresco Lino

Ci sono gli hopsack di alcune giacche bestseller di Principe di Firenze, che prendono il nome dai sacchi ben aerati, in cui si conservava il luppolo destinato alla birra, ma non mancano altre trame che favoriscono una perfetta traspirazione, anche nel settore della camiceria…

perché una giacca senza una camicia adeguata, che razza di giacca è?

Giacca Hopsack Blu
Giacca Hopsack Avio

Poi c’è la questione ampiezze,

in cui gioca un ruolo fondamentale l’esperienza, il genio e l’aiuto di un buon sartola sartoria interna Principe di Firenze fa scuola – il quale nel realizzare l’abito destinato all’estate torrida mette in pratica ogni dettaglio:

  • un giro manica meno slim, che crei oltre all’aerazione un distacco a prova di macchie di sudore,
  • pinces strategiche ogni volta che è possibile,
  • svasature aerodinamiche.

Sembrano dettagli, ma chi ha avuto a che fare almeno una volta nella vita con il piacere di un abito sartoriale..

sa che fanno una differenza enorme: in gradi ed impeccabili eleganze.

Infine i colori.

Sfatando il fatto che i colori antisole riguardino ovviamente i chiari, la cui eleganza non è adatta a tutti e spesso è un po’ sopra le righe.

Gli scuri e in particolare il classico e intramontabile blu, assorbirà forse più luce, ma sicuramente vi darà la garanzia di contenere con sobrietà e abnegazione, qualche iperproduzione di sudore. Magari dovuta al vero terrore dell’estate infuocata.

Infilarsi in un’auto parcheggiata al sole.


Bagaglio Ultraslim Reisenthel

Fuga nel weekend: ecco il bagaglio perfetto

Fuga nel weekend: ecco il bagaglio perfetto

Il weekend, classico o allungato di un giorno che sia, è la nuova vacanza.

Tanti cominciano a preferirla in alternativa alla settimana un po’ banale proposta dai circuiti turistici o al lungo soggiorno nelle seconde case, i cui canoni – magari un po’ antiquati – non smettono di esercitare un fascino quasi letterario di attesa e routine di vita.

Bagaglio Ultraslim Reisenthel

Ma il weekend è proprio un’altra cosa.

Parla di avventura, di decisioni prese last minute in completa leggerezza.

Spesso sono due o tre giorni che si ritagliano improvvisamente per lo spostamento all’ultimo minuto di una riunione o nell’attesa di una documentazione che impedisce di terminare un lavoro.

Una faccenda estemporanea che non ammette pesantezze o sovrastrutture: prima fra tutte la preparazione di un bagaglio adeguato.

uomo elegante

Allora bando al popolare trolley e avanti con una più funzionale Reinsenthel. Non la conoscete?

E’ tra le proposte più curiose dell’estate Principe di Firenze: una borsa apparentemente ultraslim che con pochi gesti della mano si trasforma in una capiente “valigetta del dottore” dalla classica sezione triangolare, capace di accogliere ben 18 litri di eleganza.

Beauty Case Nero Uomo Reisenthel

Spazio che basterà..

a contenere, grazie alle molteplici e ben divise tasche interne, uno strutturato beauty case maschile o femminile, e tutto quel che serve per i giorni di libertà che ci siamo presi.

Ma attenzione però, perché non ci riferiamo a semplici bermuda e costumi da bagno, ma a un’eleganza a prova di qualsiasi dress code, nella quale sempre Principe di Firenze è quasi maestro.

beauty case donna

Parliamo, sia per l’uomo che per la donna, di giacche e camicie perfettamente ingualcibili grazie alla particolarità di tessuti che respirano e possono essere “ridotti” ai minimi termini, persino infilati nello spazio di una busta.

camicia principe

Non mancano poi pantaloni lunghi da alternare ai bermuda,

nei modelli chinos per l’uomo e in cotone ad effetto “peau de peche” veri e propri passepartout per abbinamenti che sostengono in egual misura e con lo stesso successo sia look sportivi, sia quelli più formali ed eleganti.

Pantaloni Chinos

Chiave di volta per il bagaglio perfetto sono infine le polo,

anch’esse maschili e femminili, capaci di vestire impeccabilmente ogni momento della nostra fuga.

Principe di Firenze propone le più classiche in una gamma infinita di colori e suggerisce – per sentirsi davvero attrezzatissimi – anche la versione a manica lunga.

polo fedeli

Un dettaglio che risolverà molti di quei momenti in cui la brezza leggera dell’estate e di un weekend strappato agli impegni, si trasforma in quel brivido imprevedibile un po’ troppo fresco per essere ignorato.

Polo Smedley
Polo Smedley


kimono

Chic á porter, il periodo migliore per acquistare è l'estate

Chic á porter, il periodo migliore per acquistare è l’estate

Estate non è solo tempo di saldi, che talvolta diventano un rompicapo di taglie e occasioni d’uso.

E’ il tempo invece di scelte oculate e lente su quello chic, pronto all’uso, che farà una grande differenza nel vostro guardaroba e nella vostra autostima.

Capi che, in altre stagioni, non si “programmano”, presi dalla frenesia di rinnovare il capospalla o l’abito d’elezione.

Uno di questi chic è senz’altro quello che indossiamo in casa, lontano dall’apparire e di certi esibizionismi della griffe o della propria stessa personalità.

Allora largo, nelle collezioni Principe di Firenze, alle vestaglie da notte ipertrasparenti, morbidissime come un battito d’ali di farfalla sulla pelle.

Magari accostate a un intimo chic e funzionale insieme, ben rappresentato dal marchio Hanro, vera e propria star dell’angolo dedicato a intimo e lingerie dei nostri negozi.

Pigiami Hanro

Altre idee di acquisto oculato sono la pigiameria, settore in cui Principe di Firenze con il proprio marchio ha creato modelli supercomodi e funzionali, a partire dalla qualità dei cotoni e della manifattura, squisitamente italiana, anzi toscana.

pigiama bimbo

Infine alle giacche da camera, perché anche nell’estate più torrida, il tocco di freschezza di un modello in stile kimono è capace di quel tocco di freschezza, comodità e sobrietà che mettono sempre a proprio agio, qualsiasi sia il livello del termometro.

kimono

Un momento l’estate, in cui è bello – curiosando tra i nostri scaffali – sentire tra le dita il piacere di una seta particolare, dei lini, dei cotoni, di tutte le fibre più pregiate e naturali fatte per durare per sempre, rinnovando ogni volta il piacere di quella carezza esclusiva.

vestaglia di seta

Un piacere che risveglia tutti i nostri sensi.

Il piacere di un’estate di proposte e di scelte sincere. Nei negozi e nell’online Principe di Firenze, naturalmente.


bermuda

Ode ai Bermuda… ma con un occhio al centimetro

Ode ai Bermuda… ma con un occhio al centimetro

Né troppo corti, né troppo lunghi.

E’ questa la regola aurea di uno dei capi maschili più intramontabili: i Bermuda.

I mitici pantaloni corti, che si ispirano già nel nome alle mitiche isole caraibiche, sono non solo un sempreverde dell’estate, ma un vero e proprio dress code che ha saputo conquistare una propria trasversalità.

Non più limitate al tempo libero senza altro impegno sociale, in stile traversata in solitaria, ma vero e proprio cult di ogni armadio maschile, ad ogni età e posizione sociale.

bermuda
bermuda

La differenza la fanno i centimetri e la fattura

che sono la bussola per evitare di perdersi nell’effetto vecchio turista nella città d’arte troppo accaldata.

I primi Bermuda, infatti, nascevano in sartoria, secondo codici che amavano le pinces, il gambale leggermente svasato, e l’abbinamento canonico a una camicia perfetta e a una sahariana – anch’essa sartoriale e dotata di tutti i comfort – in tono. Tanti i materiali, che talvolta comprendono anche il lino, il quale oggi ha lasciato il passo al meno enigmatico e più docile cotone.

La lunghezza perfetta non lascia dubbi, un paio di centimetri sopra il ginocchio.

Ma oltre a questo, soprattutto quando si acquistano confezionati, è essenziale che anche le ampiezze siano egualmente più attillate e misurate. Scelta del tutto personale e in ogni caso elegante è preferire quelli con risvolto o senza, nei colori classici che spaziano dal corda al mattone, passando per ghiaccio e verde oliva.

Qualche coraggioso anticonformista osa pure il madras, ma bisogna saperlo portare con personalità e un certo rigore.

bermuda

Attenzione infine al senso estetico.

Per indossare elegantemente un paio di Bermuda non è certamente necessario essere uno sportivo dal fisico statuario o un modello, ma ogni pantalone corto e in particolare i Bermuda non sono proprio l’ideale per nascondere con il loro effetto ottico d’insieme eventuali rotondità in eccesso.

Detto questo però, i Bermuda, complice le estati sempre più calde, hanno saputo scalare nel tempo sia le occasioni d’uso dell’arco della giornata, arrivando a comprendere anche la sera e in qualche caso il tempo passato in ufficio – purché non vi siano riunioni con esterni – sia gli abbinamenti, che ora vanno dalla semplice t-shirt o una polo con colore a contrasto e le scarpe, sneakers, da barca o allacciate che siano.

sebago

Per gli amanti dei sandali, invece, c’è chi sa portarli con personalità.

Per tutti gli altri però vale il detto di uno dei più celebri attori del nostro teatro, che trovandosi alla porta un visitatore coi sandali ai piedi esclamò: toh, un apostolo!


Abito gessato

L'estate della moda: l'eterno ritorno della disinvoltura

L’estate della moda: l’eterno ritorno della disinvoltura.

Che sia città, lungomare, campagna o vita sociale, l’uomo riscopre un approccio più disinvolto alla moda. Affrancandosi forse per sempre dai diktat del troppo fasciato – che in alcuni casi hanno sfiorato il ridicolo con taglie che sembravano due o tre volte più piccole oppure, al contrario con l’extralarge in ogni dove, soprattutto in materia di giacconi e cappotti.

Armonia e disinvoltura..

fanno così riscoprire proporzioni finalmente più calibrate, soprattutto per le giacche, siano esse mono o doppiopetto, che lasciano come unica raffinata concessione al farsi notare i revers con punta larga e slanciata, ispirata ai grandi “armatori” e “capitani” dell’industria e del bel mondo come gli indimenticati Agnelli o Onassis.

giacca da uomo

Per quel che riguarda spezzati e blazer, si ammorbidiscono tutte le forme, sottolineando non solo una più disinvolta vestibilità dal punto di vista del taglio, ma anche nella percezione del tocco.

La quale, grazie ai pesi leggeri del tessuto e a una maggiore fluidità delle lavorazioni di lini, cotoni e sete sempre più in mix tra loro, permettono la morbidezza delle lavorazioni areate come il crêpe o l’hopsack, quest’ultima mutuata dagli aeratissimi sacchi per il luppolo nella lavorazione della birra.

Giacca Hopsack
Giacca Hopsack

La ricerca della novità è sempre più spesso affidata, oltre che alle lavorazioni e alla struttura dei tessuti, anche agli effetti di intreccio e colore che richiamano gli inossidabili “solari” ad effetto sgargiante o al fil-a-fil che citano i gessati, pur senza esserlo in senso classico.

Abito Solaro
Abito Solaro
Abito gessato

Sempre più spesso, infine, all’insegna di una decostruzione sempre più accurata di obblighi e dress code, ci si affida alle giacche in maglia e in jersey, di diverse finezze e texture, capaci di “liberare” anche le occasioni più rigide e formali.


Caldo? Non lasciamoci sbottonare

Caldo? Non lasciamoci sbottonare

Primi giorni di afa e solleone ed ecco che le città si riempiono di scamiciati sudoranti con infradito e quant’altro preveda il corredo.

Ricerca di bibite ghiacciate e un po’ d’ombra, e sguardi ai tanti uomini e donne eleganti vestiti di tutto punto che vanno dall’ammirato – non senza un pizzico di invidia – al compassionevole: chissà come farà!
Dal momento che non stiamo parlando di uomini e donne sottoposte a tortura o provenienti da un altro pianeta, ma semplicemente eleganti e in perfetto ordine, Principe di Firenze invita a una riflessione attorno ai concetti base che rendono possibile e addirittura piacevole
il fenomeno.

Anzitutto un po’ di saggezza antica..

che sicuramente ognuno di noi avrà sentito dire: se protegge dal freddo, protegge anche dal caldo. Argomento da non liquidare troppo in fretta come se fosse una frase da vecchie zie, ma precisa verità della fisica.

Sulla quale un ripasso non fa mai male.

Certo questo non vuol dire usare il piumino a ferragosto, ma certamente la struttura di certe fibre naturali – tra cui la lana – permettono isolamento e aerazione più invidiabili di alcuni look nudo e sudaticcio che si vedono in giro.
Se non bastasse la natura delle fibre più nobili, si può aggiungere l’umano ingegno nel saperle tessere, trattare, adoperare.

Magari nei tempi frettolosi e globalizzati di oggi non sifa caso ai costi e alle sapienze di lavorazioni lente, e si va giù di tagli-e-cuci rombanti in chissà quale parte del pianeta e spedite per mare via container.

Ma per chi si affida a quelle tradizioni e quei know how, sa bene la libertà e la freschezza che può dare un tessuto lavorato hopsack, o quel “cannone” in più di una camicia, il quale muovendosi – provare per credere, recitava una vecchia martellante pubblicità – è una piccola “aria condizionata” ben diversa da qualcosa che si appiccica alla pelle come un cerotto.

Poi ci sono i colori e ritorniamo alla fisica:

i riflettenti, gli assorbenti, i freschi naturali.

Assieme al modo di tingere, naturalmente, per il quale non basterebbe un intero manuale di tecniche e agenti “aggredenti” che fanno magicamente variare i prezzi a scapito delle performance, proprio in caso di improvvisi bollori.

Applicate queste poche consapevolezze, non si avrà più la giustificazione che chi cammina in piena estate in giacca o tailleur stia facendo “apnea” da ambienti potentemente condizionati in stile cella frigorifera.

Che siate donna, uomo o bambino, fatevi un giro tra le proposte Principe di Firenze per l’estate.

Ne scoprirete delle belle per non lasciarvi sbottonare al primo accenno d’afa.

Giacca Hopsack Avio


L'uomo il mare e un costume

L'uomo, il mare e un costume. Per esibirsi o stare comodi?

L’uomo, il mare e un costume. Per esibirsi o stare comodi?

Sempre il mare, uomo libero, amerai.

Furoreggiava Baudelaire nei suoi rivoluzionari fleurs du mal a metà dell’Ottocento. Il mare simbolo di libertà e – sempre per rimanere in zona poeti maledetti – l’invito al viaggio.
Roba forte in tempi in cui il mare era poco più che una medicina per la respirazione di spiriti aristocratici un po’ rachitici, alieni al tuffo, come al surf e al pedalò. I quali sarebbero venuti molto dopo assieme a un vento di libertà e di accessibilità ancora difficile da immaginare.
Certo c’erano state popolazioni e conquiste marine, persino nelle prime Olimpiadi si nuotava, ma era indubbio che tutto fosse circoscritto ai professionisti.

All’eleganza si contrapponeva nei secoli o la completa nudità oppure la castigatissima divisa.

Ma alla fine quell’amore primordiale e poetico è prevalso, arricchendo gli ultimi decenni di una quantità di stili, tagli, eleganze, colori e materiali. Vere bandiere di libertà. Oggi l’uomo e il mare – si perdoni la banalità del gioco di parole – è un vero e proprio fenomeno di costume.

Il quale, appunto, a un costume affida le sue molteplici espressioni. Che siano una barca o la battigia, la vela impegnativa di un surf o l’essenziale tavola oceanica, ma anche il chioschetto aggredito dalla salsedine o la riproduzione del lounge d’alta hôtellerie tutto legni, cuoio, corde e tendaggi al vento.

L'uomo il mare e un costume

La nuova libertà del mare permette ormai vita completa: dall’immersione in solitaria alla stipula del contratto, riunione d’ufficio come cena di cambusa.
L’uomo e il mare prende decisioni, insomma, e detta l’eleganza come ha imparato a fare in ogni dove, coi cotoni, le sete e i lini, e poi i nuovi “tecnici” che vestono con grinta e colore e asciugano in fretta. E’ l’uomo che decide di volta in volta le regole del gioco, esibirsi o stare comodi, esibizionismi o below the line?

Ma il gusto e il potere della scelta è ancora affidato a un luogo di terraferma: i negozi e l’online Principe di Firenze, dove aspettano le collezioni costumi mare 2019 e tutto quel che ne consegue, dai bermuda alle scarpe.

Tutto perfettamente in linea con la contemporaneità e la poesia.


Il futuro? Dimentichiamoci della moda veloce

Il futuro? Dimentichiamoci della moda veloce

Il futuro? Dimentichiamoci della moda veloce.

I clienti Principe di Firenze lo sanno già: lo stile non va d’accordo con l’usa e getta.

Ora anche il mondo lo sta scoprendo – da Greta alle kermesse internazionali più quotate della moda – cominciando ad interrogarsi su come riportare stile e moda stabilmente nei nostri armadi per lasciarceli più a lungo, anzi: molto a lungo.

Non si tratta banalmente di porre un freno ai circa 140 milioni di capi che nella media europea ogni Paese fa finire al macero – che pone i problemi ecologici, di sostenibilità e morali che ben conosciamo – ma di qualcosa di estremamente più sottile e profondo.

La natura dello stile è lenta, ad esempio, perché sedimenta etica, memoria, riti e immagine di sé, che non si piegano e non si spiegano col consumismo.

L’etica, ad esempio, al di là del suo orientamento è qualcosa che si forma sull’abitudine e l’esperienza. Difficile dunque che quel che cerchiamo nella continuità del nostro stile possa essere qualcosa di incostante e troppo mutevole. Così andremo sempre alla ricerca di materiali “nobili” costanti nel tempo e di valore, nonostante le loro moderne evoluzioni.

Che sia cotone, lana, seta, lino, pelle, cuoio, nelle loro “tradizionali” lavorazioni, saranno sempre lì a farci da bussola in uno scenario che sempre più di frequente ci sembra un po’ impazzito.

Anche per l’idea di sostenibilità che, ci sembra ovvio, non può che tendere alla durata e alla conservazione di ogni “oggetto della moda” e della fatica di chi l’ha prodotto, il più a lungo possibile.

Il futuro? Dimentichiamoci della moda veloce

La memoria è un’altra parte fondamentale dello stile.

Perché quel che amiamo indossare sarà sempre – e sempre più in futuro – la somma di due fattori. I modelli che ci derivano dalla nostra vita e dall’identità sociale, anzitutto, ma anche l’associazione di determinati capi e oggetti del nostro stile, con i nostri momenti di felicità, forza, benessere.

Cose che valgono in ogni particolare ambito della vita, sia l’apparecchiatura di una tavola per un lunch informale, una particolare essenza, il modo di vestire.

E insieme alla memoria non sono di minor conto i rituali.

Che poi altro non sono che le abitudini con cui ci rapportiamo agli impegni di ogni giorno. Qualcuno sorriderà al fatto che ci sono state grandi menti nel nostro passato che non mettevano in moto il cervello se non indossavano un certo capo o non facevano piccoli gesti rituali, ma anche senza arrivare a certi estremi (che comunque sono realtà) basta guardare all’affettività che ci porta a preferire certi capi, certi colori, certi modelli.

Perché alla fine il vero stile – e non ce n’è certamente uno solo – è aprire l’armadio e trovarsi di fronte a uno specchio in cui riconoscersi, amarsi e farsi amare.

Il grande Dante fu molto preciso in proposito.

Noi di Principe di Firenze, con la necessaria proporzione e modestia, facciamo ogni giorno del nostro meglio per confermarlo.


Il bello sarà farsi notare

Il bello sarà farsi notare

Il bello sarà farsi notare

 

Persone protagoniste: ecco il bello dell’estate. Lo stile si fa personalità, che sia minimalista o pienamente strutturata, l’eleganza è messa a nudo senza altro alibi che il gusto.

Niente che copra e corregga una naturale predisposizione all’aristocrazia del vestire. Poco o pochissimo che abbagli o distragga con la nobiltà (ma sarà poi vera nobiltà?) di una griffe. Meno voglia e tempo di indugiare davanti allo specchio, pensa la libertà dell’aria aperta e dei suoi richiami all’allegria della luce, del sole che accarezza la pelle, della socialità notte e giorno.

Principe di Firenze sa che basta poco per cogliere l’essenza della stagione. A condizione che quel poco sia perfetto e che marchi la differenza tra esibizionismo e farsi notare. Dettagli, accessori e idee essenziali che valgono un giro esplorativo nei negozi di Forte dei Marmi, Lucca e Firenze o nell’online shop.

Partiamo dall’idea, che per chi vanta guardaroba estivi inossidabili all’effimero consumistico e all’ansia da ultima sfilata, sarà mixare con intelligenza presente e passato. Il piacere del nuovo incontro con l’abito che ci aveva già regalato soddisfazione – come se si rivedessero persone amiche e care – col tocco del nuovo e del presente, che diventa cifra dell’attualità della stagione.

Poi i dettagli, di cui sono indiscussi protagonisti i freschissimi foulard – in seta o lino, così come in altre fibre pregiate e morbidissime – stampati. I disegni esclusivi sono da sempre un vanto di originalità delle proposte Principe di Firenze di alta manifattura italiana ed è quasi inutile ricordare quante serate al chiar di luna abbia salvato questo accessorio emblema di uno chic senza brividi.

Non bastasse, per le ragazze di ogni età, c’è la versatilità della borsa. Principe di Firenze consiglia la magnifica collezione estiva de Il Bisonte, geniale nei colori, nella freschezza dei materiali, negli abbinamenti e nelle ampiezze, che sfiorano la complicità. 

pelletteria Il Bisonte
pelletteria Il Bisonte
pelletteria Il Bisonte

Per l’uomo la questione non è diversa. All’eterna e – per chi l’ha provata – insostituibile e ingualcibile Folcea, si aggiunge il piacere di una scelta quasi inimmaginabile di pochette pregiate e, quando proprio il dress code lo richiede, l’impalpabile cravatta lavorata a uncinetto, tanto fine che potreste leggerci un libro guardandoci attraverso.

camicia in cotone cellulare

Abbinata magari al tocco di classe dei gemelli, un po’ autoironici e irriverenti come quelli di Christie’s London. Naturalmente con una camicia adatta e freschissima, anch’essa Principe. 

i gemelli
indossare i gemelli
Il bello sarà farsi notare


La natura del lusso

Principe. La natura del lusso.

Principe. La natura del lusso.

Il lusso è una virtù nobile da non confondere con il comfort. Ma questo detto del secolo scorso oggi ha la fortuna di poter essere rivisto: lusso e comfort, ma anche lusso e sostenibilità, sono binomi altrettanto nobili e finalmente possibili.

L’appassionata ricerca Principe di Firenze dedica ogni anno a questi desiderata dei clienti che frequentano i negozi di Firenze, Forte dei Marmi e Lucca – oltre allo shop online – offre, al rinnovarsi di ogni stagione, centinaia di esempi.

Ma anzitutto intendiamoci sulla principale virtù del lusso, il quale è uscito da tempo dalla prigione dorata dell’inaccessibilità un po’ arrogante.

Oggi il lusso è sempre di più attitudine, ragionamento e cultura. Un argine all’usa e getta (ma sarebbe meglio dire il getta senza usare) di un certo tipo di globalizzazione oggi sempre più in discussione.

Pertanto, soprattutto nell’abbigliamento uomo, donna e bambino, di cui Principe di Firenze è icona di stile, il lusso è soprattutto funzionalità e intelligenza d’uso. Caratteristiche che, pur costando quello che valgono, non escludono più nessun portafogli e nessun desiderio.

Le fibre – naturali, organiche e pregiate – sposano la razionalità del design in modo sempre più innovativo e sostenibile, collezione dopo collezione.

Ed è in questa ricerca, che non è solo di stile, che il comfort, insieme alla praticità e al durare nel tempo, si fa obiettivo primario e promessa sempre mantenuta.

La natura del lusso