La cravatta, croce o delizia che sia, è considerata scherzosamente la seconda spina dorsale dell’uomo.
Così importante da aver ispirato una serie di nodi di poco inferiore a quelli usati nella marineria che conquistava nuovi continenti e curiosi studi psicologici.
Il più gettonato tra gli spin doctor che si occupano dell’immagine di grandi uomini, asserisce a nodi piccoli e lenti profili più creativi e spirituali, mentre fa combaciare a nodi grandi, stretti e strutturati un profilo più materialista e autoritario.
Il nodo morbido, piccolo o grande, è inoltre considerato simbolo di sensibilità e apertura agli altri.
Per il resto la complessità dell’intreccio dà vita ai canonici semplice, four in hand, nicki, mezzo windsor, saint andrew, cavendish e il monumentale windsor coi suoi nove passaggi, che indicano già dal nome la personalità di chi li predilige.
Un ultimo appunto è sulla lunghezza della cravatta una volta annodata, con la preghiera di lasciare a comici e provinciali, nelle diverse intensità, il più su o più giù rispetto alla cintura.