Un dettaglio d’eleganza per l’estate? Le bretelle, a patto di saperle portare
L’estate, il solleone, amano la libertà, che è anche e soprattutto freschezza. Via la cravatta – o nel caso, una leggerissima trasparente lavorata a uncinetto Principe di Firenze – e anche la giacca può rimanere relegata, salvo aria condizionata al massimo, solo alla sera un po’ impegnata. Così i dettagli di eleganza si fanno quasi rarefatti.
Affidati alla griffe, alle scelte di accessori della persona o al dettaglio di stile che si nota al primo colpo d’occhio, come il collo o il taglio particolare di una camicia Principe di Firenze: geniale la doppio uso da portare fuori dai pantaloni, col colletto sciallato che all’occorrenza può essere anche chiuso come una camicia tradizionale.
Dettagli insomma, che talvolta richiedono, per gioco, personalità o “dovere” di stile, un pizzico di fantasia. Come le bretelle. Chi pensa che le bretelle facciano rima con il guardaroba invernale dovrà ricredersi, i tempi della loro invenzione, che li classificò come abbigliamento intimo da tenere rigorosamente nascosti sotto il “panciotto”, sono del tutto superati.
Tanto che le bretelle, se non fosse un po’ difficile saperle portare con classe, sarebbero il must contemporaneo proprio della stagione estiva. Snelliscono, ad esempio, anche una figura già snella e non hanno paragone in comodità neppure con le cinture elastiche intrecciate di cui Principe di Firenze è cultore e promotore da sempre.
Le bretelle, allora, sono un vero colpo di stile e un elegantissimo atto di libertà. Arricchiscono una camicia aperta e persino un paio di bermuda un po’ delabré, con una raffinatezza semplice e in perfetto equilibrio. Mai sopra le righe.
Saperle portare, giusto per sfatare una certa mitologia della difficoltà, è più un fatto di confidenza che la conoscenza di chi sa quali segrete regole. Più le si portano, più le si vorrebbero portare. Del resto, se ci fate caso, ogni situazione in cui l’uomo è costretto a dinamismi anche estremi, l’abbigliamento ingloba un tipo di bretelle. Che sia la muta da tonnara o la semplice officina. Infatti, il loro intimo segreto, è essere comodissime.
Riguardo alle regole di stile, infine, basta tenere a mente quelle già imparate per gli abbinamenti. Perché poi, tutto sommato, abbinare le bretelle – soprattutto quelle della selezione Principe di Firenze – è un po’ come per le cravatte: disegni discreti, piccoli pois, sottili righe regimental e naturalmente il tinta unita. Anche nei colori che più si sposano col mare, la montagna, il tempo libero.
Bretelle, talmente eleganti che c’è chi le indossa per gioco.