Maestà il Blazer, una giacca che non ha bisogno di presentazioni
La giacca informale perfetta per coniugare con eleganza tempo libero e ufficio durante la bella stagione? E’ il blazer, anzi, sua maestà il blazer, dal momento che anche nel vestire ci sono nobiltà e gerarchie.
In cotone, misto lino o lana e seta, con o senza bottoni metallici (il blazer di vecchia generazione li prevedeva obbligatoriamente) è una componente ideale del guardaroba primaverile ed estivo per chi predilige la libertà dello “spezzato”, ovvero pantaloni e giacca di colori e materiali diversi, a condizione che siano elegantemente abbinati.
Caratteristiche peculiari restano invece una certa morbidezza costruttiva, che rinuncia a foderature e spalline troppo sostenute, e che amplifica in questo modo una sensazione totale di leggerezza e libertà di un capo così importante, vero e proprio passepartout del guardaroba maschile.
La collezione primaverile nei negozi Principe di Firenze reintroduce, a sorpresa, il rever ampio e dentellato, con lancia a punta, sia nella versione monopetto sia nel doppiopetto. E’ una citazione che deriva dai mitici anno 70 e in voga fino a tutti gli anni 80, che al di là dei canoni stilistici evoca il mondo dei grandi capitani d’industria (in Italia lo preferiva Gianni Agnelli) le più alte serate di gala e le crociere dei loro lussuosissimi yacht dai porti più esclusivi del mondo.
La contemporaneità del blazer, in ogni caso, non significa che non vi siano alcuni codici da non rispettare: meglio indossarlo con la camicia monocromatica bianca o azzurra – aperta al collo, oppure con cravatta a uncinetto in maglia di seta leggerissima, protagonista delle collezioni Principe – abbinandolo a un mocassino classico o sneakers molto sobrie.
Massima libertà invece per i pantaloni da abbinare, ma – anche in questo caso – oltre ai canonici jeans, c’è un intero mondo da esplorare.