Intramontabile pied de poule, parla la lingua delle grandi Maison ma è un gran scozzese.

Le grandi maison della moda lo prediligono da sempre l’eleganza un po’ optical, il senso della texture che accompagna i rudi cardati in lana ma anche i finissimi pettinati, e quel disegno a quattro fili sfalsati che arricchiscono la trama come una danza. A prescindere dalle dimensioni del disegno.

pied de poule

Ma secondo le enciclopedie di mode e tessuti le sue origini si perdono nelle grandi nebbie scozzesi dell’Ottocento, con un intreccio forte, prediletto dai pastori. Occorreranno più di cento anni per ingentilirne le trame e renderlo adatto per la sua versatilità e le caratteristiche estetiche alle classi sociali più alte.

pied de poule

Il disegno, chiamato inizialmente “dogstooth” ovvero dente di cane, “puppytooth” cagnolino nella sua dimensione più piccola, conquistò proprio nel Novecento le grandi Maison, tanto da essere battezzato ai grandi successi da Dior, che ne utilizzò il pattern stilistico per il lancio, nell’immediato dopoguerra del profumo Miss Dior, la cui scatola era decorata col delicato disegno ton sur ton.

pied de poule

Da allora, molti grandi stilisti lo hanno utilizzato in modo deciso e ciclico, affascinati dalla singolarità del suo effetto ottico e della sua caratteristica di rilassare l’occhio senza dar mai l’idea di uno stile o di un disegno “sorpassato”. Nonostante le varianti di colore sempre sui toni del black and white con qualche concessione ai blu oltremare o ai marroni più basici.

Per questo e anche per la ciclicità che lo vede ritornare sulle grandi passerelle mondali ogni due o tre anni, capi maschili e femminili in pied de poule sono uno dei più sicuri must have del guardaroba elegante.

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