La giornata perfetta di un bambino inizia da un buon risveglio. Dunque anche da un ottimo pigiama.
Nei tempi che furono, il pigiamino era un vero e proprio must del corredo dei piccoli di casa. Lo confezionava la camiciaia in un minimo di quattro pezzi: due invernali in morbida e non eccessivamente pesante flanellina di cotone e due in fresco popeline, perché anche in estate una fresca protezione vale più del poco protetto quasi nudo.
Oggi questa tradizione di praticità e buon gusto è finalmente riscoperta. Complice anche l’abbondanza di cronache in arrivo quotidianamente dai piccoli principi d’Inghilterra, i quali – lo si ricorderà in una foto che li immortalò tempo addietro in “tenuta da camera” assieme al Presidente americano Obama – certamente non fanno ricorso a felpette sformate, sintetici stampati a colori chiassosi e mescole di cotonine fiorite.
A badarci bene, però, non è questione né di stile reale – o il solito prezzo che ci si può eventualmente permettere – né di tradizione o di ecologia in senso stretto. Dal momento che, se certe abitudini hanno preso piede è per salute, buonsenso e praticità e non certo per “etichetta”.
La sensazione del tessuto fresco, magari solo riscaldato in inverno dalla vicinanza col termosifone, la naturalità delle fibre e la libertà nei movimenti, sono dettagli impagabili. Aiutano un riposo migliore, un distacco salutare dalle vivacità un po’ confusionarie del giorno e, in definitiva un risveglio ricco di armonie, a prova di giornata perfetta.
Principe di Firenze, nel suo angolo d’eleganza declinata ai bambini, propone da sempre questi piccoli capolavori della camiceria.
Pensati in tutti i dettagli, a partire dall’abbottonatura sul davanti e da certe giuste ampiezze necessarie anche a cullare i sonni più agitati, per l’oasi del riposo. Intendendo per “oasi” anche quei momenti familiari che lo anticipano – magari leggendo una bella favola che aspetta sul comodino – e che lo accolgono al risveglio con baci e carezze.
Momenti in cui è anche bello, piccoli uomini e piccole donne, scoprire che in taglie diverse ci si concede la stessa cura dei materiali e una stessa fondamentale eleganza. La quale, come non ci stancheremo mai di dire, non è un fatto di moda, ma proprio un modo di vedere il mondo.