Pochette e fazzoletti hanno un’eleganza innata, cui si attribuisce talvolta ingiustamente il senso antico dell’inutilità.
In tempi fin troppo materialisti il taschino della giacca è sempre più spesso ricovero per occhiali, penne, astucci per sigari e persino gli auricolari del telefonino.
La riscoperta di questo accessorio è dunque più che un atto di vanità, ma un preciso messaggio di libertà. A condizione che si conoscano le regole di base.
Il fazzoletto ha quelle più difficili, che dipendono dalla stiratura, dal colore e dal modo in cui si lascia sporgere dal taschino.
No alle doppie punte e un no deciso anche a ridurlo ad appena una mostrina di sapor militare.
Nella difficoltà di abbinamento alla cravatta è inoltre sempre preferibile il neutro, se non il bianco.
Altra cosa è la pochette, piegata a “polipo” e infilata nel taschino. Con la cravatta la regola non è mai l’abbinamento formale, ma un solo punto di colore che non la faccia stonare.
In entrambi i casi il tessuto dev’essere in equilibrio con l’abito non solo per contrasto di colore. Essendo infine indice di estroversione attenzione a farli sporgere troppo sconfinando nell’esibizionismo.