E’ tempo di vetrine e allora come non notare, al tempo in cui queste diventano prolungamento pubblicitario, quelle che ancora si pongono come il punto di incontro tra due mondi.
Quello del cliente che ama la suggestione e il ricordo e con un rapido sguardo abbraccia un’intero universo. Quello dei negozi che affidano alla lunga e talvolta pluriennale ricerca dell’utile e del bello, la sintesi di un dialogo mai interrotto con le proprie radici, la propria passione, la propria gente.
Forse è per questo che ci sono vetrine che brillano per calore e ricchezza, e che fermano e confermano nelle nostre emozioni la sensazione di qualcosa di personale, di un album di famiglia i cui ricordi non sono questa o quell’immagine, questo o quel capo, ma le nostre conversazioni, il nostro crescere insieme, lo scorrere in positivo di un ritmo del tempo che non è mai asettico, ma è il nostro proprio tempo.
Uno spazio importante, in cui specchiarsi e, soprattutto, riconoscersi.