Perché il velluto non passa mai di moda?
C’è chi vorrebbe farlo risalire addirittura alle antiche dinastie cinesi, ma di sicuro era già nato in Europa fin dal Medioevo. In forme diverse, naturalmente, ma sempre ricche di significato.
Come vestimento per i grandi sacerdoti e imperatori, come divisa per gli ufficiali nei teatri di guerra africani e indiani delle grandi conquiste e infine come segno di una classe povera e operaia che nei tre secoli passati cercava di posizionarsi in società con tutto il proprio orgoglio e una dignità che tra alti e bassi ha dominato gli scenari politici.
Perciò il velluto prima che essere un tessuto (del quale molte sarebbero le alternative in pregio e fattura) è soprattutto un simbolo.
A cominciare dal nome, che si è evoluto assieme ai cambiamenti d’epoca e sociali. Il velluto a coste inglese si chiama ancora “cord” che vuol dire certamente corda, ma che è derivato dal francese “cord du roy” che vuol dire tessuto del re, e che costituiva l’abbigliamento simbolo per la caccia. Indistruttibile e versatile, adatto a una vita d’azione.
Proprio in Inghilterra nasce il velluto a coste, una variante del velluto piano (detto anche pilor o più volgarmente pelle di diavolo, a sottolinearne l’indistruttibilità) che allora come oggi si otteneva da un impegnativo e semiartigianale processo di bruciatura del pelo tra una costa e l’altra.
Ancora oggi, nelle fabbriche toscane che rifiniscono il velluto a coste, ci sono questi dischi incandescenti che scorrono sulla pezza abilmente guidati e controllati dalla mano e dal know how dei più esperti operai.
E proprio alla classe contadina e operaia il velluto ha fatto da “collante” più che da moda. Tanto da riuscire a riversarsi, nei fatidici anni della constestazione post rivoluzionaria, nel modo di vestire simbolo anche di artisti e intellettuali.
Insomma, non vi è aspetto della storia dell’uomo – sia essa spirituale, intellettuale o più semplicemente umana – che non sia stato vestito in questo tessuto così straordinario. Anche senza considerarne l’aspetto più pragmatico che lo ha fatto vivere per più di mille anni in queste storie: che è la sua naturale eleganza e una comodità difficile da ottenere con altri tessuti, anche più blasonati.