L’uomo e il mare, senza dimenticare il bambino
Sempre il mare, uomo libero, amerai. Furoreggiava Baudelaire nei suoi rivoluzionari fleurs du mal a metà dell’Ottocento. Il mare simbolo di libertà e – sempre per rimanere in zona poeti maledetti – l’invito al viaggio.Roba forte in tempi in cui il mare era poco più che una medicina per la respirazione di spiriti aristocratici un po’ rachitici, alieni al tuffo, come al surf e al pedalò. I quali sarebbero venuti molto dopo assieme a un vento di libertà e di accessibilità ancora difficile da immaginare.
Certo c’erano state popolazioni e conquiste marine, persino nelle prime Olimpiadi si nuotava, ma era indubbio che tutto fosse circoscritto ai professionisti. All’eleganza si contrapponeva nei secoli o la completa nudità oppure la castigatissima divisa.